Attualità - 03 agosto 2025, 11:14

Cinque anni del San Giorgio: l’opera simbolo che ha ricucito Genova e l’Italia tutta

Il 3 agosto 2020, poco più di un anno dopo l’avvio del cantiere, il ponte simbolo della rinascita veniva inaugurato con una cerimonia alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella. In centinaia avevano atteso l’apertura per poter percorrere il viadotto disegnato da Renzo Piano dopo la tragedia del crollo del Morandi

Era il 3 agosto 2020, la città, ancora sconvolta per il terribile crollo del Ponte Morandi, costato la vita a quarantatré persone, vedeva accendersi una nuova luce di speranza.

Così, mentre il mondo faceva i conti con la pandemia da Coronavirus, Genova provava a ricucire sé stessa e l’Italia intera: il ponte San Giorgio, opera ingegneristica dell’archistar Renzo Piano, era finalmente pronto per essere inaugurato.

Quel pomeriggio alla cerimonia presero parte le autorità civili e non solo. Primo fu il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, circondato dall’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dal commissario straordinario per la ricostruzione e sindaco di Genova Marco Bucci, dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

Un ponte ‘solido e semplice’, come lo stesso Piano aveva ribadito diverse volte, salutato dal sorvolo delle Frecce Tricolore e da una versione speciale di Creuza de mä, in lingua genovese, dedicata alle vittime del crollo del 14 agosto 2018. 

IL PROGETTO

Il progetto, firmato da Renzo Piano e donato simbolicamente alla città, fu lanciato da PerGenova, il consorzio tra Fincantieri e Salini Impregilo, oggi Webuild. 

Partito il 25 giugno 2019 con la posa della prima pietra presieduta dal premier Conte e dal sindaco commissario Marco Bucci, l’intero processo, dalla demolizione controllata del Morandi, avvenuta il 28 giugno 2019, a fine lavori, ha richiesto quindici mesi. Un ritmo serrato risultato di un impegno e di una intesa collettiva che ha visto coinvolti istituzioni, tecnici e operai: sette giorni su sette, ventiquattro ore al giorno per un cantiere che ha fatto la storia.

Le diciotto pile in cemento armato sorreggono un impalcato metallico elegante e sottile, lungo 1.067 metri. Gli acciai arrivarono da Castellammare di Stabia, trasportati via mare e assemblati in cantiere. L’impianto di illuminazione originario prevedeva quarantatré lampioni, uno per ogni vittima, poi ridotti a diciotto per motivi tecnici. Sistema di monitoraggio con duecentoquaranta sensori in fibra ottica e robot Ispezionatori garantiscono oggi la sicurezza strutturale in tempo reale.

IL 3 AGOSTO 2020: L’INAUGURAZIONE

Il capo dello Stato Sergio Mattarella fu il primo a transitare sul ponte in auto, inaugurando ufficialmente il passaggio tra Levante e Ponente. Lo seguirono il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, le istituzioni romane, il governatore regionale Toti, l’architetto Piano e l’arcivescovo di Genova Tasca. I familiari delle vittime, pur invitati, rifiutarono la presenza ufficiale: chiesero una commemorazione sobria, senza festeggiamenti, ma con la lettura dei quarantatrénomi e poi un lungo silenzio istituzionale. 

Durante la cerimonia si ascoltò una nuova versione di Creuza de mä, cantata da vari artisti italiani su ispirazione di Dori Ghezzi, in memoria del cantautore genovese Fabrizio De André. In un lato del palco, i rappresentanti della città e delle istituzioni lasciarono che fosse lo spettatore silenzioso a testimoniare l’urgenza del ricordo.

Accanto alla cerimonia delle istituzioni, anche la popolazione ha partecipato all’evento: in centinaia avevano atteso la riapertura del viadotto per percorrere, tra i primi, il nuovo ponte San Giorgio.

Un corteo di auto che hanno percorso i mille metri a colpi di clacson e non certo mancando di rispetto a chi su quel ponte ha perso la vita, ma riaccendendo la speranza verso un nuovo futuro che dalle tragedie della storia sappia imparare per far si che non si ripetano mai più.

IL PONTE OGGI

Cinque anni dopo, il Ponte San Giorgio è molto più che un’infrastruttura. Rappresenta l’avvio di una rigenerazione urbana.

Il concorso internazionale per il parco sottostante, vinto da Stefano Boeri, ha visto la realizzazione della Radura della Memoria, inaugurata nell’agosto del 2022.

Il 15 dicembre del 2024 è stato inaugurato il Memoriale, situato in prossimità dell’ex Pila 9 del Ponte Morandi, punto particolarmente significativo.

All’interno, un percorso incentrato sul ricordo, si snoda in diversi ambienti. Al centro, le sezioni accolgono materiale video e audio di documentazione, testimonianze e memorie del progetto del Morandi e non solo.