Cultura - 04 agosto 2025, 13:07

Hiroshima Appeals. Messaggi di pace, dal 6 settembre al museo Chiossone la nuova mostra curata da Miki Shimokawa

Manifesti, poster documentaristici e suggestioni sul tema della pace, in prestito in prestito dall'Hiroshima Peace Memorial Museum, saranno esposti fino all’11 gennaio

Hiroshima Appeals. Messaggi di pace è il nome della mostra che dal 6 settembre all’11 gennaio sarà visitabile al Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone. Curata da Miki Shimokawa, l’esposizione è pensata per  trasmettere le preghiere e i desideri di una città segnata dalla devastazione causata dal primo impiego della bomba atomica sull’umanità.

A pochi giorni dall’80° anniversario della tragedia di Hiroshima e Nagasaki, presentiamo la mostra Hiroshima Appeals. Messaggi di pace, che aprirà il 6 settembre al Chiossone. Una rassegna che rappresenta un potente messaggio di pace e speranza, un richiamo universale alla riflessione sulle conseguenze della guerra e sull’importanza del disarmo nucleare - spiega l’assessore alla Cultura Giacomo MontanariAttraverso una selezione di 29 manifesti creati da artisti di fama internazionale, l’esposizione ci invita a ricordare il drammatico passato delle due città giapponesi, ma soprattutto a impegnarci per un futuro di armonia e rispetto tra i popoli. Ringrazio la Fondazione Internazionale per la Cultura di Hiroshima, JAGDA, e tutti i partner coinvolti per aver reso possibile questa iniziativa. Invito tutta la cittadinanza a visitare questa mostra, affinché il messaggio di pace e di memoria possa risuonare forte e chiaro, contribuendo a costruire un mondo più giusto e consapevole”.

Dal 1983, con il celebre manifesto Burning Butterflies di Yusaku Kamekura, la Japan Graphic Designers Association (JAGDA) ha prodotto a cadenza annuale un poster di denuncia contro l'uso delle armi nucleari, e in generale contro la guerra, realizzato da un proprio designer. La campagna, che si era interrotta nel 1990, è stata poi ripresa nel 2005 in occasione del 60º anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale.

I manifesti vengono donati ogni anno al sindaco della città di Hiroshima e sono stati consegnati anche alle città aderenti al network Mayors for Peace negli anni 2005 e 2008.

Alcune opere sono state esposte anche in occasione del G7 dei ministri degli Esteri, che si è svolto a Hiroshima nel 2016 all'interno del Press Centre. In questo modo, la campagna ha contribuito a diffondere un messaggio di pace dentro e fuori i confini del Giappone.

I poster sono venduti ogni anno al pubblico ed esibiti in un tour mondiale chiamato Peace Poster Exhibition. Presentate alla Atomic Bomb Exhibition antecedente lo storico Summit di Ginevra nel 1985, e all’esibizione Hiroshima: A Message for Peace among People che si è tenuta in Spagna e in Italia nel 1997, le illustrazioni hanno richiamato l’attenzione di cittadini da tutto il mondo.

Il percorso espositivo al Chiossone prevede 29 manifesti, diversi per stile e resa grafica ma uniti da un unico e chiaro messaggio: un appello per la pace per commemorare il bombardamento delle città di Hiroshima e Nagasaki e per portare avanti un’idea duratura di pace e armonia. Sono anche esposti alcuni poster documentaristici/didattici provenienti dall'Hiroshima Peace Memorial Museum.

Hiroshima Peace Memorial Museum 


Situato all’interno del Parco della Pace di Hiroshima, è uno dei principali luoghi di memoria del mondo dedicati alle vittime della bomba atomica. Inaugurato nel 1955, il museo è stato concepito con una missione chiara e urgente: testimoniare gli effetti devastanti dell’attacco nucleare che colpì la città il 6 agosto 1945 e promuovere, attraverso la conservazione della memoria storica, l’abolizione definitiva delle armi nucleari. L’istituzione rappresenta oggi un punto di riferimento internazionale per la riflessione sul disarmo e per la promozione della pace.

Ogni anno, milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo percorrono le sue sale, confrontandosi con una narrazione cruda e documentata della tragedia. L’esposizione permanente comprende oggetti personali appartenuti alle vittime, fotografie, documenti storici, testimonianze orali e materiali audiovisivi che restituiscono con forza la portata umana della catastrofe. Tra gli oggetti esposti si trovano abiti lacerati, orologi fermi all’istante dell’esplosione, utensili deformati dal calore e lettere che raccontano le ultime parole di chi non è sopravvissuto. Accanto a questi reperti, le immagini dei danni agli edifici e ai corpi evidenziano le conseguenze immediate e a lungo termine dell’esplosione nucleare, offrendo un’esperienza immersiva e profondamente toccante.

Oltre alla documentazione della distruzione, il museo racconta anche la lenta e difficile ricostruzione della città, divenuta nel tempo simbolo mondiale di rinascita e impegno per la pace. Il messaggio che attraversa tutto il percorso espositivo è inequivocabile: solo attraverso la memoria è possibile costruire un futuro libero dalla minaccia nucleare.

In questo senso, il museo non è soltanto uno spazio commemorativo, ma anche un luogo di educazione attiva. L’Hiroshima Peace Memorial Museum organizza infatti regolarmente programmi formativi, visite guidate, conferenze e incontri con i sopravvissuti (hibakusha), che condividono le loro esperienze con le nuove generazioni, promuovendo un dialogo intergenerazionale basato sulla responsabilità e sull’impegno civile.

Nel complesso, il museo si configura come un’istituzione viva e dinamica, in cui il ricordo delle vittime si traduce in un appello universale alla coscienza collettiva. Custodendo la memoria del passato, invita ogni visitatore a riflettere sul valore della vita, sul peso delle scelte storiche e sulla necessità di una cultura globale della pace, fondata sulla consapevolezza e sulla solidarietà tra i popoli.

Redazione