L’ospedale Galliera è stato trasformato in un ente totalmente pubblico ma, stando a quanto emerge dalle interrogazioni dei consiglieri regionali Selena Candia (Avs) e Gianni Pastorino (Linea Condivisa - Lista Orlando), pare che diverse pazienti vengano ancora ‘dirottate’ verso l’Evangelico per portare a compimento l’interruzione volontaria di gravidanza.
“Ci risulta che il Galliera le prenda in carico, ma che vengano ‘dirottate’ all’Evangelico che non è una struttura interamente pubblica - ha detto Candia in aula presentando il documento - metà del personale del Galliera non è obiettore di coscienza, quindi non ci sarebbero problemi nell’effettuare l’interrogazione volontaria”.
Per l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Nicolò, “l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza è garantita sia nelle strutture pubbliche sia in quelle private” e “non è lo status giuridico a determinare l’obbligatorietà o meno”.
“Il Galliera è l’Ente che ha piena prerogativa di decidere se al suo interno cambiare i flussi e le procedure e prevedere ce l’interruzione di gravidanza possa essere svolta - ha proseguito l’assessore - la cosa importante è che l’applicazione della Legge sia accertata e, ad oggi, è rispettata ed è a garanzia delle donne che vogliono intraprendere questo percorso”.
“Mi sorprende sempre l’autonomia delle strutture sanitarie - ha ribattuto Pastorino - mentre in altre cose l’input della Regione c’è e si viene redarguiti. Sull’applicazione della Legge dello Stato non si può dire che il Galliera possa fare quello che vuole”.