Politica - 07 agosto 2025, 15:44

Valbisagno, lo Skymetro va in archivio: nuovo studio al Politecnico di Milano per ripensare la mobilità

La sindaca Salis: “I diciannove milioni per la progettazione non andranno restituiti: molti studi resteranno utili per il nuovo progetto”

Lo Skymetro per la Valbisagno non si farà. Il Comune di Genova cambia rotta e affida al Politecnico di Milano un nuovo studio sulla mobilità, con l’obiettivo di progettare soluzioni più sostenibili e aderenti alla realtà del territorio. Il nuovo piano partirà da una mappatura della viabilità e dei flussi nell’intera vallata, in particolare lungo l’asse principale.

A chiarire la direzione è stata la sindaca Silvia Salis, che ha anche messo fine alle polemiche sulla presunta “perdita” dei fondi pubblici: i 19 milioni di euro stanziati per la progettazione dello Skymetro non andranno restituiti.

È falso dire che quei soldi sono persi. Si tratta di fondi assegnati, non interamente spesi, e molti degli studi condotti finora sono propedeutici anche per il nuovo progetto. Lo ha confermato anche il ministro Salvini”, ha dichiarato Salis.

Il nuovo incarico al Dipartimento di Meccanica del Politecnico prevede una valutazione tecnica della mobilità nella vallata, da cui partire per disegnare una soluzione funzionale. Lo studio terrà conto anche della possibilità di riutilizzare i dati e le analisi realizzate per lo Skymetro, evitando di sprecare quanto già prodotto.

Non si riparte da zero. Alcuni elaborati restano validi e saranno integrati nello studio”, ha detto Salis.

Il progetto Skymetro, ereditato dalla precedente amministrazione, prevedeva un tracciato sopraelevato lungo il torrente Bisagno, con tempi di realizzazione non inferiori al 2032, costi stimati oltre i 200 milioni di euro e oltre 50 pagine di prescrizioni tecniche. Tra i nodi critici: l’abbattimento di una scuola, il passaggio dei convogli a pochi metri dalle case, e la mancanza di corsie protette per buona parte del percorso.

Non era una risposta credibile ai problemi della vallata – ha spiegato Salis – e non avrebbe portato benefici concreti prima di sette o otto anni, nella migliore delle ipotesi”.

Le risorse anticipate per la progettazione sono state solo in parte utilizzate e non sarà necessario alcun rimborso. Il resto dei fondi non è stato speso, e dunque non c’è alcun danno erariale.

Inoltre, come confermato dal ministro Salvini, un nuovo bando nazionale è atteso nel 2026 e Genova potrà candidarsi con un progetto nuovo, più solido e sostenibile.


 


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