Genova - 01 settembre 2025, 08:00

Via Sant’Elia a Sestri Ponente: la strada della discordia tra degrado e abbandono

Buche, marciapiedi sconnessi e incidenti: la via, ceduta al Comune dalla famiglia Piano, resta trascurata, ma intanto gli anni passano tra promesse dimenticate e rimpalli burocratici. La denuncia dei residenti

Via Sant’Elia, arteria storica di Sestri Ponente, è un esempio lampante di come anni di incuria e rimpalli burocratici possano trasformare una strada fondamentale, che collega al polo tecnologico degli Erzelli, in un percorso pieno di insidie. Buche profonde, tombini pericolanti e marciapiedi distrutti rendono difficile la vita quotidiana di pedoni, automobilisti e mezzi pubblici. Gli abitanti denunciano: “Qua prima o poi qualcuno si fa male sul serio”, racconta Roberto Scibetta, storico residente dal 1964.

Secondo Scibetta, le condizioni della via sono il risultato della totale assenza di manutenzione: “Nel 2010 sono stati fatti lavori per la nuova rete fognaria collegata ai palazzi Ericsson e Siemens. Dopo gli interventi, siamo stati obbligati a staccarci dalle fogne condominiali e collegarci a quelle pubbliche. La strada è stata smantellata più volte, per fibra e gas, ma senza mai un vero ripristino complessivo”, spiega.

Non è la prima volta che il problema emerge: nel 2017 una mozione approvata all’unanimità dal Municipio chiedeva al Comune di prendersi in carico la via. Arrivata in Comune, con tanto di raccolta firme e mobilitazioni, è stata sollevata ulteriormente durante i vari consigli e, nonostante la seconda approvazione, nulla è cambiato: “Ma ad oggi è ancora all’abbandono totale”, denuncia Scibetta, ricordando che incidenti gravi hanno già colpito pedoni, tra cui una donna che si è rotta caviglia e polso davanti all’edicola.

Gli atti del 2010 prevedevano la cessione gratuita della strada al Comune da parte della famiglia Piano: “Se dicono che la strada è ancora privata, non ci posso credere: gli atti parlano chiaro. Eppure il Comune non ha mai aggiornato la situazione al catasto e non ha mai preso in consegna la via”, spiega Scibetta.

Inoltre, ci sono quattro assegni incassati dagli eredi Piano per porzioni di strada che di fatto appartengono al Comune: “Mi chiedo: perché sono stati fatti assegni alla famiglia Piano se si tratta di aree comunali? Avevo spiegato a Piciocchi che, se il Comune prende in consegna queste aree, devono risultare intestate correttamente al catasto; altrimenti non si può continuare a considerarle private. Se gli atti non vengono aggiornati, il problema diventa grave. Quei soldi, quindi, erano destinati alla strada o per cosa?”.

Anni di rimpalli tra tecnici, dirigenti, e figure competenti hanno lasciato la strada nel degrado: “Continuavano a prendere tempo finché non sono andati in pensione. Tutti gli scavi restano senza riasfaltatura: oggettivamente, la strada è pubblica, ma non viene trattata come tale”, denuncia Scibetta.

Fabio Ceraudo, presidente del Municipio Medio Ponente, conferma la vicenda: “La strada era stata ceduta dal privato al Comune - afferma -. Nonostante fosse ad uso pubblico, il Comune non ha mai preso in consegna la via, lasciandola decadere per anni". 

E ancora: “Via Sant’Elia è ad uso pubblico ed è un’arteria fondamentale che collega al polo tecnologico, una zona sempre considerata strategica dalle istituzioni. Eppure, è rimasta praticamente abbandonata". 

Già Ceraudo, come ha chiarito Scibetta, aveva presentato la mozione in Comune: "Io avevo presentato in Consiglio comunale una mozione per far sì che il Comune si prendesse in carico la strada. Alcuni contestavano la presunta lunghezza della procedura, ma dai documenti emergeva chiaramente che la cessione da parte della famiglia Piano avrebbe semplificato l’iter: non c’era bisogno di trattative aggiuntive". 

"Oggi, con la presidenza cambiata, l’impegno è garantire che la via venga finalmente presa in carico dal Comune, diventando come deve una delle arterie principali del polo tecnologico, evitando che le criticità accumulate negli anni continuino a peggiorare", conclude. 

Oltre alle buche e ai tombini pericolanti, gli alberi crescono senza controllo sfondando l’asfalto e i marciapiedi. Gli interventi effettuati in passato erano solo “pezze”, come le definisce Scibetta, mai lavori completi e definitivi. Le promesse fatte dai tecnici e dagli amministratori negli ultimi dieci anni "sono rimaste sempre disattese", con "gravi rischi per la sicurezza dei cittadini". 

Via Sant’Elia resta, ad oggi, il simbolo di una strada dimenticata, dove le responsabilità tra privato e Comune si sono intrecciate fino a lasciare i residenti soli di fronte al degrado. Tra atti firmati, promesse non mantenute e "tapulli", la speranza è che chi di competenza possa finalmente prendere in carico la via, garantendo sicurezza e decoro urbano.