Attualità - 11 settembre 2025, 08:00

Soccorsi nei boschi e sicurezza, ecco il vademecum del soccorso alpino per i cercatori di funghi

Calzature adatte, colori vivaci, telefono carico e comunicare sempre dove si va. Roberto Canese, presidente regionale del Soccorso alpino della Liguria: "Sembra banale dirlo, ma con il maltempo la cosa migliore è evitare"

"Le regole sono abbastanza semplici e sono quelle del buon senso": maltempo e pioggia non fermano la stagione anzi spingono la stagione dei funghi, con boschi ed entroterra presi d'assalto da camminatori e cercatori, più o meno esperti. E con l'aumentare delle presenze, parallelamente crescono anche gli interventi di soccorso per chi si perde o chi si avventura nonostante pioggia, maltempo, e qualche volta incurante delle allerte meteo. Ed è per questo che dal Soccorso alpino della Liguria arriva un vademecum dedicato a chi va per boschi, una serie di regole di comportamento e precauzioni per rendere una passeggiata il meno rischiosa possibile. 

Anche perché, come spiega Roberto Canese, presidente regionale del Soccorso alpino della Liguria, "sembra banale dirlo ma sia ieri che oggi abbiamo avuto delle richieste di soccorso per persone che vanno per funghi durante le allerte meteo e che si sono trovate in difficoltà, quindi la cosa più banale da dire sarebbe quello: evitare con il maltempo".

Semplice da dirsi: nella pratica per motivi preventivi è stata creata anche una app, che aiuta nella geolocalizzazione. "Le regole per andare per boschi in sicurezza sono sempre un po' le stesse - sottolinea Canese - pianificare e comunicare sempre a qualcuno dove si va, anche e specialmente se si va da soli. Dire alla famiglia o a qualche persona amica esattamente dove si intende andare, perché la cosa più difficoltosa per noi soccorritori è rintracciare la persona specialmente quando le chiamate di soccorso arrivano a tarda serata, quindi quando è già buio". Vale per i passeggiatori così come per i fungaioli, notoriamente gelosi delle 'loro' aree di ricerca e attenti a raccontarle il meno possibile. Ma quando c'è la sicurezza di mezzo è necessario: "suggerirei di comunicare a che ora si rientra, in modo da avere un minimo di informazioni e poi - continua il presidente del Soccorso alpino ligure - scaricare, e lo suggerisco a tutti, un'applicazione sviluppata proprio per consentire di tracciare la persona: se viene attivata ci agevola nella ricerca".

Non solo: "Gli altri consigli che possiamo dare sono quelli di indossare delle calzature adatte, per evitare storte e distorsioni, quindi calzature che blocchino la caviglia e non stivali di gomma perché nel bosco si scivola. E avere un abbigliamento vivace, sicuramente non la mimetica che rende difficile individuare le persone se sono in difficoltà".

Sembra banale dirlo ma è essenziale portare con sé un telefonino carico e se possibile un powerbank di riserva, "se il telefono è scarico anche la triangolazione con le celle non si riesce a portare a termine", avverte Canese. E se lo scenario è il peggiore? Batteria scarica e si perde la strada, "la prima cosa è non agitarsi: meglio avere con sé uno zaino con all'interno un capo d'abbigliamento un po' pesante, un giubbotto o un piumino, un qualcosa che possa essere utile per passare la notte, magari un telino termico, dell'acqua assolutamente e qualcosa da mangiare. E se ci si perde, stare fermi in un punto, se non si sa dove andare, rimanere in una zona ben visibile, trovare uno spiazzo dove c'è un po' meno vegetazione e rimanere lì, per aiutare i soccorritori nella ricerca".