Lo sciopero generale indetto dalla Cgil “per Gaza e contro tutte le guerre” è iniziato questa mattina con la chiusura del varco Etiopia a Sampierdarena. La mobilitazione prevede otto ore di stop per tutti i settori, ad eccezione di scuola, università e ricerca che, in base alla legge 146 del 1990, non possono aderire: a docenti e studenti è stato invece rivolto l’invito a indossare un fiocco nero e dedicare la giornata a percorsi educativi sul valore della non violenza.
Alle 9 è iniziato il presidio ai giardini Melis di Cornigliano, da cui è partito il corteo diretto in prefettura. Il percorso toccherà via San Giovanni d’Acri, strada Guido Rossa, lungomare Canepa, San Benigno, via di Francia, via Milano, via Buozzi, via Gramsci, Porta dei Vacca, piazza della Nunziata, largo Zecca e infine piazza Lanfranco. Sono attesi inevitabili disagi alla viabilità durante la mattinata. Al momento la carreggiata mare della strada Guido Rossa è chiusa in direzione centro città e Lungomare Canepa è chiuso in entrambe le direzioni.
La Cgil, nelle motivazioni dello sciopero, chiede la cessazione immediata delle operazioni militari a Gaza, la messa in sicurezza della popolazione civile, l’apertura di corridoi umanitari e il sostegno a tutte le missioni in corso, a partire dalla Global Sumud Flottilla. Tra le richieste anche la sospensione degli accordi commerciali e militari con Israele finché proseguiranno la guerra e l’occupazione della Cisgiordania.
“È necessario rimuovere l’embargo umanitario, riconoscere lo Stato di Palestina e convocare sotto l’egida delle Nazioni Unite una conferenza di pace - sottolinea il sindacato -. I governi e le istituzioni internazionali devono agire immediatamente. La mobilitazione si inserisce nel percorso che la Cgil porta avanti da tempo per la pace, in Palestina come in Ucraina, contro ogni guerra”.
"C'è stata una decisione presa dalla Cgil nazionale che ha indicato nella giornata di oggi una mobilitazione nazionale - ha detto Igor Magni, segretario della Camera del Lavoro di Genova - , quindi in tutta Italia oggi la Cgil agisce su ogni piazza, su ogni provincia, in ogni regione, con modalità diverse. E noi, a Genova, avevamo già annunciato, in caso di attacco alla missione della Flotilla uno sciopero generale cittadino. Abbiamo pensato che c'era un'urgenza, l'urgenza era quella di manifestare oggi perché quello che è successo nelle scorse ore è drammatico - prosegue Magni -. Qualche volta non si può aspettare, qualche volta bisogna rompere gli indugi e intervenire subito e far sentire subito la nostra voce. Abbiamo deciso quindi, oggi, di convocare lo sciopero generale cittadino, esclusi ovviamente i settori legati alla 146, per dare un segnale immediato. Che ci sia un altro sciopero lunedì, molto bene - ha detto -. Sarà una mobilitazione che deve durare nel tempo, sapendo che abbiamo poco tempo a disposizione, perché quella che è la situazione con l'attacco di terra su Gaza City, le persone che scappano con quel poco che resta loro e non sanno dove andare e muoiono durante questo tentativo di fuga verso l'ignoto, è una situazione che va affrontata subito - ha concluso -. Non c'era tempo per aspettare".