Negli ultimi giorni, anche per la concomitanza del Salone Nautico, nella zona della Foce e di Albaro si fa un gran parlare di odori molesti. Ma c’è chi, invece, fa i conti con la stessa problematica da anni.
A Casella la questione fa ormai parte della vita quotidiana dal 2022 ed è ora oggetto di accertamenti formali: Arpal sta svolgendo verifiche sullo stabilimento CO.MAC Srl per accertare il rispetto dell’Autorizzazione Unica Ambientale rilasciata nel 2024 dalla Città Metropolitana. Controlli tecnici (campionamenti a camino, analisi, riscontri documentali) i cui esiti saranno trasmessi agli enti competenti e resi disponibili una volta concluso l’iter previsto, con tempistica indicata per l’autunno.
Dalla documentazione visionata dalla nostra redazione emerge anche un chiarimento sul perimetro dei controlli: quelli “annuali” citati in un’assemblea pubblica non sono verifiche svolte da Arpal “per conto” dell’azienda, ma autocontrolli previsti dall’autorizzazione e a carico del gestore. L’Agenzia, invece, effettua controlli propri e indipendenti come verifica esterna del rispetto dei limiti emissivi. È un punto di metodo che distingue le responsabilità del gestore da quelle dell’autorità di controllo.
Il tema è arrivato martedì scorso anche all’attenzione del consiglio regionale con il consigliere Gianni Pastorino (Linea Condivisa - Lista Orlando) ha chiesto alla giunta di garantire dati di parte pubblica (tramite Arpal e Asl) che tutelino la salute dei residenti e, insieme, il diritto dell’impianto a operare nel rispetto delle regole.
L’assessore all’Ambiente, Giacomo Giampedrone, in aula ha ricordato le linee guida regionali del 2020 sugli impatti odorigeni e ha annunciato che Casella sarà inserita nella prossima campagna di monitoraggio della qualità dell’aria curata da Arpal. L’iniziativa produrrà una base di dati sugli inquinanti atmosferici normati utile a inquadrare meglio lo scenario locale e ad orientare eventuali ulteriori approfondimenti.
Vale la pena ricordare che odori e qualità dell’aria non coincidono. Il D.Lgs 155/2010 fissa limiti per alcuni inquinanti (polveri sottili, biossido di azoto, ozono, benzene, monossido di carbonio), su cui la rete regionale misura e pubblica dati. Gli odori, invece, si valutano con strumenti diversi: linee guida, piani di gestione, prescrizioni tecniche sui processi industriali. Per questo, accanto alle campagne sugli inquinanti ‘classici’, possono servire misure mirate: coperture dei cumuli, additivi, ottimizzazione delle temperature di lavorazione, programmazione degli orari.
A Casella, quindi, il percorso è delineato: controlli ambientali sull’impianto in corso, una campagna Arpal in arrivo e la possibilità, qualora emergano criticità, di rafforzare le prescrizioni nell’ambito delle autorizzazioni. I prossimi passaggi riguarderanno gli esiti delle verifiche, l’avvio e la configurazione della campagna, e le eventuali decisioni di Comune, Città Metropolitana e Regione.