A San Teodoro si stringe la gola e il problema non è nuovo, ma se 'manca l'aria' per motivi di inquinamento, ora si chiedono soluzioni. E succede mentre arrivano i dati di un agosto 'soffocante' dalle rilevazioni sulla qualità dell'aria, tra emissioni inquinanti dalle navi, mix di traghetti e crociere nei momenti clou dell'estate e impatto sulla salute.
Non un esito incoraggiante quello che arriva dal monitoraggio della qualità dell'aria tra via Buozzi e via Bari, da dove ora si chiedono soluzioni che passano da azioni semplici e necessarie in tempi brevi: si parlerà di questo venerdì prossimo a San Teodoro, dopo un'estate passata a misurare 'che aria tira' a 500 metri dallo scalo di Genova nei quartieri fronte porto.
Succederà dati alla mano, che fotografano una situazione ambientale e sanitaria fatta di picchi nei livelli di inquinanti (uno tra tutti il biossido di azoto) misurati nel corso dell'estate, la stagione più complicata per numero di tragetti e crociere contemporaneamente attraccati alle banchine di Genova, vista sul fumo nero, da anni in attesa di un'elettrificazione che permetterebbe di abbassare le soglie di inquinamento dovuto ai motori dei giganti del mare, accesi anche all'attracco. Permettebbe, condizionale d'obbligo, se fosse portata a termine (l'elettrificazione).
A monitorare la situazione sono le associazioni locali della rete di San Teodoro che venerdì all'Anpi di via Digione alle 17 hanno convocato un'assemblea pubblica, alla quale hanno invitato - con disponibilità alla partecipazione - il vicesindaco Alessandro Terrile e il difensore civico Franco Cozzi. Obiettivo: "informarci e individuare le iniziative più efficaci", si legge nel volantino, alla luce dei dati. Numeri che ritraggono continui sforamenti nelle misurazioni dei livelli di biossido di azoto, censiti anche dalle centraline di Arpal oltre che dalla rete delle 'sentinelle' con il rischio di ripercussioni negative sulla salute pubblica e sulla qualità di vita nel quartiere.
Succede sulla scorta di uno studio pilota nato per identificare, con campionatori passivi, le residenze di San Teodoro a maggiore ricaduta di emissioni navali di NO2 e SO2 e misurare le loro concentrazioni all’interno delle abitazioni. Lo ha firmato un esperto, il chimico ambientale Federico Valerio.
Studio dal quale nel complesso "emerge un gradiente spaziale delle concentrazioni di NO₂ (ndr: biossido di azoto) riconducibile all’impatto emissivo portuale, con effetti più marcati fino a circa mezzo chilometro di distanza dai fumaioli delle navi passeggeri", rendendo "non più dilazionabili" gli interventi "finalizzati a ridurre le emissioni delle navi e del traffico terrestre e per produrre benefici rilevanti per la qualità dell’aria e per il benessere dei residenti".
"Quello su cui lavoriamo da due anni e faticosamente cerchiamo di conquistare è un miglioramento - spiega la portavoce della rete di comitati, Eliana Pastorino - il problema è legato al terminal traghetti e crociere con le navi che stanno ferme in porto, cerchiamo di agire sugli enti competenti e sulle scelte fatte, i ritardi sull'elettrificazione delle banchine: un cambiamento significa respirare meno biossido azoto specie d'estate quando i venti da sud incrementano i livelli. Noi usiamo dati delle centraline Arpal e delle sentinelle dell'aria, c'è un sito che ogni giorno indica i livelli pericolosi della salute, livelli di inquinanti che creano problemi e cerchiamo di contenere. Con il monitoraggio fatto in collaborazione con la capitaneria di porto abbiamo notato impatti minori, segno che si può migliorare. Ma momenti come il 10 agosto scorso con il picco di partenze in contemporanea e il blocco di via Buozzi per 4/5 ore aveva richiesto azioni urgenti. Il nuovo presidente dell'Autorità portuale ha chiesto un incontro in prefettura ottenendo l'apertura di altri varchi e la situazione è migliorata".
All'assemblea, il cui scopo "oltre a continuare ad evidenziare problemi è coinvolgere soggetti che possano intervenire", sottolinea Pastorino, è "trovare soluzioni". "L'unico grande assente è Regione Liguria - conclude - Noi da tempo chiediamo un'indagine epidemiologica sui quartieri più interessati a 400/500 metri dal porto per capire l'impatto sulla salute. Anche i Medici per l'ambiente denunciano livelli pericolosi di inquinanti".
"La situazione dell’inquinamento dell’aria - chiosano i Medici per l'ambiente in una comunicazione della scorsa estate, frutto di monitoraggio costanti - si presenta come una emergenza ambientale a Genova che si fa sempre più allarmante".