Il Consiglio comunale di Genova ha approvato all’unanimità, con ventiquattro voti favorevoli, la mozione presentata da Maria Luisa Centofanti, capogruppo di Riformiamo Genova, che impegna il Comune a destinare alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP) alle donne vittime di violenza che hanno terminato i percorsi di protezione nelle case rifugio.
“Il Comune ora si assume la responsabilità di dare continuità abitativa protetta, collaborando con i tre centri antiviolenza cittadini - Mascherona, Pandora e Per non subire violenza - e avviando finalmente un progetto reale. Dopo incontri e tavoli, questa è un’azione sperimentale ma concreta che scandisce l’agire per tutelare le donne”, ha dichiarato Centofanti.
La consigliera ha definito l’approvazione della mozione “un passo atteso da anni, che trasforma in impegno concreto gli ordini del giorno approvati nel 2023 e nel 2024 e mai tradotti in azioni”, sottolineando come “ogni giorno di ritardo aumenti il rischio che una donna, dopo essere uscita da una casa rifugio, si ritrovi senza alternative, esposta a nuove marginalità o, peggio, costretta a tornare nella stessa situazione di violenza da cui era fuggita”.
Nel dibattito in aula, la consigliera Sara Tassara (Lista Salis) ha espresso pieno sostegno alla proposta: “Ringrazio la collega Centofanti, che mostra grande sensibilità su questi temi. Voteremo a favore della mozione. Provo grande imbarazzo nel discutere un tema così importante in un’aula mezza vuota, ma ringrazio per il suo impegno concreto”. Aula semivuota dopo che il centrodestra ha abbandonato la seduta a seguito delle parole della consigliera di Avs Francesca Ghio, sull'Odg volto a ripristinare la targa dedicata a Norma Cossetto, che ha ricordato “per verità storica, che Norma Cossetto era iscritta al partito fascista”. La frase ha scatenato l’indignazione dei consiglieri di centrodestra, per poi abbandonare l’aula.
Sulla stessa linea anche la consigliera Paola Maccagno (Partito Democratico), che ha evidenziato l’importanza di proseguire con un lavoro condiviso: “Richiedere un alloggio è la prima azione per dire che c’è interesse da parte della giunta verso questo problema. Ora servono tavoli di concertazione per introdurre criteri aggiuntivi nel regolamento ERP”.
A chiudere l’intervento per la giunta, l’assessora alle Politiche sociali Cristina Lodi, che ha ricordato come già con la giunta Doria fosse stato predisposto un regolamento ERP capace di prevedere l’assegnazione di alloggi con finalità sociali specifiche: “Stiamo lavorando insieme agli assessori Patrone e Bruzzone per individuare risorse e rispondere alle necessità dei centri antiviolenza, affinché le donne possano uscire dai rifugi e avviare veri percorsi di autonomia”.
“Il sostegno alle donne vittime di violenza passa attraverso la ricostruzione di consapevolezza, autonomia e responsabilità. Con questa mozione. ha concluso Centofanti - Genova si mette finalmente dalla parte delle donne, non più con parole ma con fatti”.