Politica - 14 ottobre 2025, 18:13

Occupazione dell’Università di via Balbi 5, la solidarietà al Rettore dal Consiglio comunale: approvato all’unanimità l’ordine del giorno

La mozione presentata da Pietro Piciocchi (Vince Genova) condanna le violenze avvenute durante l’occupazione dell’ateneo. La sindaca Salis invita alla responsabilità, ma in aula emergono tensioni e accuse di pragmatismo politico e “voto di convenienza”

Una maggioranza inizialmente divisa, a cui la sindaca Salis ha chiesto un voto favorevole per pragmatismo politico e responsabilità verso la città e il Paese. Con queste premesse è stato votato all’unanimità in consiglio comunale l’ordine del giorno straordinario presentato dal capogruppo di Vince Genova Pietro Piciocchi, per esprimere solidarietà al Rettore Delfino dell’Università di Genova, e che condanna le azioni violente andate in scena durante l'occupazione della sede centrale di Via Balbi 5. 

Il voto è stato preceduto da un dibattito politico incentrato sulle presunte divisioni all'interno della maggioranza e sulla legittimità delle forme di protesta studentesca.

Durante l'occupazione, spiega il proponente, è stato impedito il regolare svolgimento delle attività didattiche e istituzionali mediante la chiusura forzata di aule e corridoi. Gli atti condannati includono "atti di offesa e di usurpazione del patrimonio artistico e storico dell'ateneo come devastazione di ambienti e imbavagliamento di statue antiche".

L'episodio più grave, definito "grave ed inequivocabile che configura una forma di minaccia personale", riguarda l'affissione, su una colonna del cortile, dell'immagine del Rettore rappresentata all'interno di un bersaglio. Risultano inoltre esserci state azioni di intimidazione nei confronti di studenti e docenti, e l'aggressione di un dipendente universitario nei giorni scorsi.

La discussione della mozione, che giaceva in Conferenza Capigruppo da tre settimane, ha acceso la critica della minoranza. Il consigliere Picciocchi, promotore dell'atto, ha messo in discussione le motivazioni del voto favorevole della maggioranza, accusando di voler nascondere le divisioni interne: "Sono sorpreso che ci venga detto che oggi si vota favorevolmente per un non mai precisato atto di pragmatismo politico che mira chiaramente ad evitare l'emersioni di divisioni nella maggioranza". 

Accuse simili sono state mosse da Fratelli d'Italia. La consigliera Alessandra Bianchi ha sostenuto che il voto di parte della maggioranza fosse per "convenienza" e non per "convinzione," interpretando la posizione della sindaca come un invito a "tappatevi il naso e votate, sennò cade un ulteriore maschera". Il consigliere Mascia ha compreso le difficoltà della maggioranza, attribuendole a un approccio ancora "fortemente ideologico" verso tali argomenti.

Nonostante l'adesione al voto di solidarietà, i consiglieri della maggioranza hanno cercato di bilanciare la condanna della violenza con l'esigenza di ascoltare le istanze studentesche.

La consigliera Martina Caputo (PD) ha giustificato il voto favorevole ribadendo che non vi sono "nessun tipo di remora a non a ritenere non giustificabili minacce o offese a chiunque". Tuttavia, ha posto l'attenzione sulla necessità di "comprendere i motivi che vanno alla base di queste occupazioni," evidenziando come la politica tenda a non ascoltare una "generazione di persone" con grande consapevolezza politica. Sottovalutare il loro grido "sarebbe un errore".

Anche la consigliera Sara Tassara (Lista Civica Salis) ha affiancato alla "solidarietà al rettore" la "solidarietà agli studenti," sottolineando che il dissenso "va ascoltato e se non proprio accolto, accettato come una possibilità". Tassara ha invitato a non "criminalizzare o minimizzare" le proteste di una "generazione Covid".

Tale posizione ha generato un momento di forte tensione quando la consigliera Tassara ha suggerito che il "discorso del bersaglio, per quanto poco piacevole, credo che rientri nel dissenso". Tale affermazione è stata immediatamente definita "inaccettabile" dal consigliere Piciocchi, che ha chiesto l'intervento del presidente affinché in aula si mantengano toni consoni e vengano posti limiti a questo tipo di manifestazioni.


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