Appoggiato sulla collina che domina la Val Polcevera, a quattrocentocinquantasette metri sul livello del mare, Forte Begato è uno dei simboli dello storico sistema difensivo di Genova.
Costruito tra il 1818 e il 1836 dal Genio Militare Sabaudo, il forte faceva parte delle cosiddette “Mura Nuove”, una cintura di fortificazioni pensata per proteggere Genova dopo l’annessione al Regno di Sardegna.
Il Forte sorge sull’altopiano che porta il suo nome, nella frazione di Begato, nel quartiere di Rivarolo, e rappresenta ancora oggi una delle testimonianze più imponenti dell’architettura militare ottocentesca.
Forte Begato venne progettato per ospitare una guarnigione di 340 soldati, numero che poteva raggiungere gi oltre 800 in caso di emergenza. Il cuore del complesso è una grande caserma quadrangolare, su due e in parte tre piani, con quattro bastioni agli angoli e un ampio cortile centrale.
Sulla terrazza superiore, un tempo coperta da un tetto in ardesia poi restaurato, erano collocate le batterie d’artiglieria: quattordici cannoni, cinque obici e numerosi pezzi minori, supportati da magazzini per munizioni e depositi di viveri. Il recinto bastionato, completato nel 1836, era circondato da fossati e rivellini che garantivano una difesa a 360 gradi.
L’impianto architettonico, imponente ma funzionale, riflette i principi dell’ingegneria militare dell’epoca: controllo del territorio, resistenza ai colpi, autosufficienza. Un gigante di 6.450 metri quadrati, costruito con un obiettivo chiaro: proteggere Genova da eventuali invasioni.
Il battesimo del fuoco arrivò presto. Durante i moti insurrezionali del 1849, il forte fu occupato dai rivoltosi genovesi, che lo usarono come punto strategico per controllare la Val Polcevera e l’accesso alla città. Da Begato partivano i bombardamenti contro le truppe regie, finché i ribelli furono costretti a cedere.
Negli anni successivi, la fortezza cambiò più volte funzione. Durante la Prima Guerra Mondiale, venne usata come prigione militare per i soldati austro-ungarici catturati, impegnati anche in lavori di rimboschimento nei dintorni. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, invece, divenne una postazione contraerea: nel 1941 un bombardamento inglese distrusse parte di un bastione, e dopo l’8 settembre 1943 il sito fu occupato dalle truppe tedesche fino alla Liberazione.
Con la fine del conflitto, la struttura perse gradualmente importanza e venne abbandonata. Per decenni, Forte Begato è rimasto chiuso al pubblico, avvolto dal silenzio e dal degrado. Solo nel 2015, il Comune di Genova ne ha ottenuto la proprietà dal Demanio dello Stato, aprendo la strada a nuovi progetti di valorizzazione.
Oggi, il forte è inserito nel piano “Sistema dei Forti”, una rete di oltre 30 fortificazioni che fanno parte del Parco delle Mura e che rientrano nei finanziamenti del PNRR. Il progetto prevede un restauro conservativo e la trasformazione della caserma in un polo culturale e ricettivo: un centro per eventi, mostre e attività didattiche, con sale convegni, spazi museali e una foresteria per visitatori e studiosi.