Attualità - 02 novembre 2025, 10:00

Sampierdarena, i fasti dell'epoca d'oro rivivono nei dipinti che tornano al pubblico al Centro civico Buranello

A metà novembre saranno esposti una decina di dipinti, raffiguranti i giardini di Villa Imperiale Scassi

Villa Imperiale Scassi

I fasti dell'epoca d'oro di Sampierdarena rivivono al Centro civico Buranello dove, dopo anni di lavoro, tornano a casa e alla delegazione alcune opere che raccontano la storia di Sampierdarena. Succederà a metà di novembre quando oltre una decina di dipinti andranno in esposizione e torneranno ad essere fruibili per il pubblico, dopo un lavoro collettivo di cui da tempo si è occupato il presidente del municipio Centro Ovest Michele Colnaghi.

E si tratta di un salto all'indietro nel tempo e nella storia: ritraggono uno degli spaccati di città più famosi, riportando indietro le lancette a prima delle trasformazioni urbanistiche che hanno cambiato il volto del quartiere: i giardini di Villa Scassi, o meglio Villa Imperiale Scassi. Detta 'La Bellezza', e il motivo sta nella sua struttura architettonica, nei suoi interni e nel suo parco, raffigurato in circa dodici tele di autore sampierdarenese nel momento del massimo splendore intorno ai primi del 1900.

"Ci lavoriamo da almeno tre anni e a breve potremo annunciare il ritorno, saranno esposte al Centro civico e li presenteremo alla città", spiega Colnaghi. Per celebrare l'arrivo dei dipinti e la loro restituzione al pubblico, in comodato d'uso al centro di Sampierdarena, arriveranno anche i vertici dell'amministrazione.

Raccontano la storia di una delle ville nobiliari più famose del comprensorio, già restituita all'apertura in diverse recenti edizioni dei Rolli days con la possibilità di scoprire uno dei tesori del territorio. Uno scrigno costruito tra il 1560 e il 1563 per Vincenzo Imperiale, figura carismatica e di rilievo in città.
"I dipinti del primo '900 raffigurano i giardini di Villa Scassi per com'erano al massimo splendore - spiega l'assessore alla Cultura del Comune, Giacomo Montanari - Si tratta di piccole tele preziose anche a livello storico perché raffigurano il giardino della villa in cui è stato ambientato anche 'Lo stato rustico', poema epico pastorale del 1607".

Nel corso della sua storia la villa, che si era guadagnata l'appellativo di 'Bellezza', è stata tante cose: dimora, poi decaduta e restaurata a inizio '800 da Onofrio Scassi, utilizzata anche come ospedale e caserma, regno del neoclassico e ancora sede scolastica.