Prosegue oggi, e continuerà per tutti i venerdì successivi, ‘Alla scoperta dei Forti’, un servizio seriale de ‘La Voce di Genova’ dedicato a una delle ricchezze più straordinarie del nostro territorio: il sistema fortificato che abbraccia la città dalle alture. Un patrimonio unico, che racconta secoli di storia militare, politica e sociale. Un viaggio tra Medioevo e Ottocento, tra leggenda e realtà, sempre con lo stesso filo conduttore: l’amore per Genova e per le sue eccellenze. Buon viaggio insieme a noi, alla scoperta dei Forti!
Alle spalle di Genova, un tempo sorgeva una delle fortificazioni più strategiche di tuto il sistema difensivo cittadino: il Forte Fratello Maggiore.
Edificato sul monte omonimo a circa 635 metri di altezza, era affiancato dal vicino Forte Fratello Minore (a quota 622 metri).
Insieme, quelli che venivano chiamati i due “Fratelli”, costituivano un baluardo fondamentale per la protezione della Superba dagli attacchi via terra, parte di una rete di forti che comprendeva anche Sperone, Puin, Diamante e altre strutture militari.
Le prime fortificazioni sui monti dei Due Fratelli risalgono al 1747, quando Genova fu posta sotto assedio. In quell’occasione, le alture vennero munite di difese campali con palizzate, fossati e ridotte, che rappresentano la prima testimonianza documentata dell’uso militare dell’area.
La costruzione vera e propria del Forte Fratello Maggiore si ebbe tra il 1805 e il 1814, per opera del Genio Militare francese durante gli anni napoleonici. Successivamente, tra il 1815 e il 1823, il complesso fu rimaneggiato in epoca sabauda, adeguandolo ai nuovi criteri ingegneristici e difensivi dell’epoca.
Originariamente, il forte era costituito da una torre a pianta quadrata, larga circa quindici metri per lato e alta 10 metri su due piani. L’accesso era protetto da un fossato e l’edificio disponeva di numerose feritoie per il tiro difensivo, oltre a un terrazzo a prova di bomba. Le mura, spesse 130 centimetri nella versione francese, vennero portate fino a 2,20 metri con l’intervento sabaudo, assumendo un profilo inclinato a tronco di piramide per una maggiore resistenza ai colpi nemici.
Il Forte Fratello Maggiore era un esempio di evoluzione militare tra il XVIII e il XIX secolo. I lavori piemontesi introdussero finestre cannoniere, caditoie per il fuoco verticale, e vani interni per la guarnigione, dotati di cisterna d’acqua per affrontare eventuali assedi prolungati.
L’edificio disponeva di quattro cannoni e ospitava una guarnigione di venti uomini, ampliabile fino a cinquanta in caso di emergenza. La struttura, circondata da un ampio fossato, integrava difese passive e attive: parapetti, terrapieni e muri inclinati in pietra locale, costruiti secondo le tecniche della fortificazione bastionata.
Dal punto di vista architettonico, il forte rappresentava un equilibrio tra solidità difensiva e funzionalità abitativa. Le sue feritoie permettevano il tiro laterale e frontale, mentre la volta a botte del terrazzo superiore proteggeva i soldati e l’artiglieria. Tutti elementi che testimoniano il passaggio dalle semplici ridotte del Settecento alle più moderne strutture militari ottocentesche.
Durante le guerre napoleoniche e negli anni successivi, il Forte Fratello Maggiore ebbe un ruolo strategico per il controllo delle alture e delle vie d’accesso verso Nord. La sua posizione dominante lo rese punto d’osservazione privilegiato e presidio per la difesa della città.
Con l’avvento del XX secolo, la fortificazione perse progressivamente la propria funzione militare. Nel 1936 fu parzialmente demolita per far posto a postazioni antiaeree, e l’anno seguente, nel 1937, venne quasi completamente rasa al suolo per l’allestimento di nuove piazzole belliche. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’area venne ancora utilizzata a fini difensivi, per poi essere definitivamente abbandonata e lasciata al degrado.
Oggi del Forte Fratello Maggiore restano solo pochi resti interrati, difficilmente accessibili e poco visibili, inglobati nella vegetazione.
Nonostante la scomparsa fisica, il Forte Fratello Maggiore conserva un grande valore storico e culturale. Era parte integrante del sistema difensivo dei forti genovesi, un complesso articolato che, tra XVII e XIX secolo, trasformò Genova in una città-fortezza tra le più avanzate d’Europa.
Oggi, il suo sito è raggiungibile solo a piedi, attraverso un percorso escursionistico che parte da Forte Sperone e tocca Forte Puin e Forte Fratello Minore. L’intero itinerario, immerso nel Parco delle Mura, offre non solo panorami straordinari sulla città e sul mare, ma anche un viaggio nella storia militare e ingegneristica della Superba.