Attualità - 26 novembre 2025, 08:00

Fumi in porto, i comitati: "La qualità dell'aria della prossima estate si gioca ora, tra due mesi è tardi"

La prossima settimana sarà decisiva: il 1 dicembre ci sarò l'Osservatorio ambientale e il 6 l'assemblea pubblica : i residenti chiedono certezze su elettrificazione delle banchine, tariffe, allacci e dati sanitari

Si apre una settimana chiave sui temi ambientali e dell'inquinamento dei fumi dal porto di Genova, sul quale residenti e associazioni di cittadini che vivono in quartieri affacciati sullo scalo da anni si battono in attesa di risposte e di una presa in carico dei problemi di qualità dell'aria, tra emissioni inquinanti e impatti sulla vivibilità.
"La settimana prossima ci sono due scadenze importanti - racconta la portavoce della rete di comitati dei quartieri fronte porto Eliana Pastorino - la prima è quella del 1 dicembre con la seconda convocazione dell'osservatorio ambientale, la seconda è l'appuntamento del 5 dicembre con l'assemblea pubblica che sarà anche occasione per la presentazione di un reportage sull'inquinamento nelle aree portuali".
Partendo dal primo appuntamento, quello dell'osservatorio, una seconda puntata, attesa, dopo l'avvio del percorso a fine ottobre e dopo un'estate difficile: "verbalmente ci è stato detto che era confermato l'impegno a fare questa riunione, attendiamo la convocazione: un mese dopo il Comune riconvoca l'osservatorio chiedendo ai diversi enti che cosa hanno pensato di fare per risolvere i problemi indicati, un'impostazione che riteniamo molto corretta".
Sul tavolo c'è il tema dell'elettrificazione delle banchine, per liberare dalle colonne di fumi inquinanti i quartieri dell'angiporto genovese. Il tempo scorre, i lavori sono in corso, ma oltre alle certezze per il completamento dell'opera ora si pone anche il problema dell'effettiva attuazione, che comporta una serie di accordi che andranno presi a breve, per evitare che il progetto resti lettera morta.
"Al di là dei tempi di fine lavori, anche se ora si parla come termine di giugno 2026 sia per le crociere che per i traghetti - sottolinea Pastorino - l'importante è che i lavori vadano avanti: poi bisognerà passare alla fase effettiva di attuazione dell'elettrificazione. E va fin da ora chiarito chi determina la tariffa elettrica, qual è il gestore dell'energia, quali incentivi avranno gli armatori, quali armatori sono pronti per attraccarsi, perché altrimenti rischiamo che poi non ci siano le condizioni per partire". L'attesa è che le parti al tavolo, riunite nell'osservatorio, si esprimano per chiarire quale sarà l'ordine dei lavori da qui in avanti. "In quella sede ci sono le associazioni degli armatori, è fondamentale il confronto ed è importantissimo che siano parte attiva - aggiunge la portavoce - perché hanno degli incentivi sia per la rottamazione sia per gli allacci. Ci aspettiamo poi che anche la ASL porti qualche elemento sui dati che abbiamo più volte chiesto e che servono per capire come fare un'indagine epidemiologica nelle zone più vicine al porto, dove potrebbero esserci situazioni di criticità soprattutto legate a livelli di biossido di azoto".
L'altro nodo fondamentale invece è a più ampio raggio temporale, ma le basi vanno messe ora. "Cominciare ad affrontare il problema degli orari dei traghetti e delle navi da crociera quando arrivano e quando partono. Perché il problema che esplode da maggio in poi è che tu hai traghetti che arrivano, crociere che partono, e con i venti da sud succede come la scorsa estate, in particolare il 10 agosto, quando si è bloccato tutto proprio perché c'era una sommatoria tra gli arrivi e le partenze e il traffico di chi si imbarcava".
Il comitato chiederà che al tavolo di confronto siano presenti anche le stazioni marittime oltre all'Autorità di sistema portuale, e che si parta ora perché tra due mesi è già troppo tardi e "la qualità dell'aria della prossima estate ce la giochiamo ora. Crediamo molto in questo osservatorio, sono stati invitati tutti, ci sono dei soggetti fondamentali che devono esprimersi secondo noi - continua la portavoce - E' giusto monitorare visto che ci sono ritardi di almeno di quattro anni, perché si recuperino i tempi e non se ne facciano altri. E va stabilito come chiudere il discorso tariffe, gestore e allacci delle banchine elettrificate, senza quello facciamo solo discorsi e investimenti che potrebbero cambiare la vita di Genova che poi non verrebbero attuati".
L'altro appuntamento del 5 dicembre invece sarà per un'assemblea pubblica all'Anpi di via Digione alle 17: l'occasione per presentare un reportage realizzato da "Lavialibera", rivista d'inchiesta e approfondimento fondata da Libera contro le mafie e Gruppo Abele, con i dati sull'inquinamento nelle aree dei porti, compreso quello di Genova. "Porteranno i risultati della loro indagine in cui avevano utilizzato anche il nostro materiale - conclude Pastorino - sarà un momento interessante anche perché lì ci sono già dei ritorni e quindi noi abbiamo pensato di approfittare proprio dell'assemblea per valorizzare un lavoro iniziato da due anni, per fare il punto su dove siamo arrivati e su cosa serve fare per arrivare ad un'estate in cui la salute non sia pregiudicata intervenendo su dove è possibile, visto che parliamo  di cose in cui se c'è la volontà ognuno può fare la sua parte per il cambiamento".