Il Comune di Genova ha notificato un preavviso di diniego all’istanza presentata da Immobiliare San Siro srl per la realizzazione del Polo Urbano San Siro nell’area Campostano, a Nervi. L’atto segue la conclusione della prima fase istruttoria. Dopo aver ricevuto la memoria procedimentale della società proponente, l’Amministrazione ha avviato ulteriori approfondimenti, precisando che le valutazioni sono tuttora in corso.
"Il Comune ha il dovere di valutare ogni intervento mettendo al centro l’interesse pubblico e la qualità urbana - spiega l’assessora all’Urbanistica e Edilizia Privata, Francesca Coppola -. La proposta presentata non risponde ai requisiti richiesti per un vero “polo urbano” di funzioni pubbliche: le componenti di servizio non risultano prevalenti né chiaramente definite, mentre l’impianto complessivo appare soprattutto orientato a una funzione commerciale".
Coppola sottolinea inoltre che persistono "criticità importanti di compatibilità con il contesto e di fruibilità degli spazi", tali da non consentire per ora un esito positivo. "Il preavviso di diniego è un atto di trasparenza e correttezza amministrativa. Come previsto dalla legge, il proponente potrà presentare osservazioni e integrazioni, che valuteremo con attenzione, ma senza arretrare sul principio che a Nervi servono progetti utili alla comunità e coerenti con le regole e le tutele del paesaggio".
Sulla stessa linea si esprime l’assessora al Commercio Tiziana Beghin, che ricorda come la procedura rientri nel quadro delle nuove linee guida del piano del commercio. "Ogni intervento previsto sul territorio, compreso quello su Campostano, deve essere compatibile con le destinazioni di servizio pubblico presenti nella zona e rispettare i criteri introdotti per garantire un equilibrio tra le diverse realtà cittadine. L’ampliamento delle fasce di tutela nasce proprio per evitare che alcuni quartieri siano maggiormente esposti a impatti urbanistici e commerciali rispetto ad altri".
Beghin conferma che l’area Campostano "continua a essere valutata con grande attenzione, insieme alle altre aree sensibili della città", e ribadisce che il dialogo con i privati rimane aperto: "Ogni progetto potrà essere riesaminato qualora adeguato alle prescrizioni e agli indirizzi che regolano oggi la pianificazione commerciale e la tutela del territorio".