Attualità - 29 dicembre 2025, 08:00

L'inquietante scenario emerso dalle indagini: i soldi per Hamas viaggiavano insieme agli aiuti umanitari

La ricostruzione degli inquirenti: "I soldi in contante, che potevano arrivare anche a centinaia di migliaia di euro, giungevano nella Striscia passando per Il Cairo, Amman o Istanbul, sfruttando alcuni dipendenti dell'associazione, utilizzando 'cash couriers' oppure ricorrendo a escamotage come delegazioni filantropiche"

C'è una serie di file cancellati nei computer dell'organizzazione italiana che, secondo le indagini della Dda, ha inviato milioni di euro ad Hamas. Si tratta di possibili prove del sottobosco degli affiliati europei ai combattenti islamici, che sono state cancellate da oltre due anni. Ma che potrebbero essere ancora nelle mani di una persona, un loro "amico di fiducia".

Un elemento che fa presagire nuovi sviluppi nell'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e della Procura di Genova. E gli investigatori, anche grazie ad un'attività sotto copertura che ha consentito di violare i server delle associazioni, hanno anche provato a ricostruire il percorso del flusso di soldi destinato alle brigate di Al Qassam - e almeno in un caso anche per Hezbollah - che circolava a volte sui camion umanitari.

Dalle intercettazioni contenute nelle carte emerge che, per la paura di essere scoperti e arrestati, da tempo alcuni degli indagati - Mohammed Hannoun e Abu Falastine (il cui vero nome era Ra'Ed Hussny Mousa Dawoud) - avevano deciso di cancellare quanto era presente sul pc della sede dell'associazione La cupola in via Venini a Milano, uno dei collettori di denaro che sarebbero serviti a finanziare le attività del 'Movimento di resistenza islamica'.

Lo scorso giugno Falastine diceva: "ho cancellato tutto...i vecchi file tutti cancellati... tutte le ricevute cancellate. Ovviamente ho tenuto una copia e l'ho messa in un hard disk e l'ho lasciata da un amico di fiducia".

Altri tre computer sono stati trovati durante una delle diciassette perquisizioni eseguite belle ultime ore, nascosti nell'intercapedine di una parete di un appartamento di uno studente in provincia di Lodi, a Sant'Angelo Lodigiano. Anche in questo caso si tratta di materiale considerato dagli investigatori particolarmente interessante e che sarà esaminato con attenzione nei prossimi giorni.

Aldilà dei contenuti digitali, sono diversi gli elementi che, secondo l'accusa, confermano l'adesione ad Hamas del gruppo in Italia. "Toufan al Aqsa, 7 ottobre 2023, è stato l'inizio della liberazione. Noi adesso siamo sulla strada della liberazione...", diceva Abu Falastine, considerato dalla sicurezza interna di Hamas un riferimento in Italia, il quale conservava anche un video dei tunnel sotto Gaza.

L'Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese', con sede a Genova, il cui responsabile è Mohammad Hannoun, il principale indagato, organizzava raccolte di denaro inviando non solo bonifici ad altre presunte charity. Spesso il denaro viaggiava sui camion assieme agli alimenti che sarebbero poi entrati a Gaza: i soldi in contante, che potevano arrivare anche a centinaia di migliaia di euro, giungevano nella Striscia passando per Il Cairo, Amman o Istanbul, sfruttando "alcuni dipendenti dell'associazione, utilizzando 'cash couriers' oppure ricorrendo a escamotage come delegazioni filantropiche".

Una di queste iniziative - denominata un 'Convoglio per Gaza' - fu organizzata nel 2024, presentata nella sala della Parrocchia di Piazza San Lorenzo in Lucina a Roma e aveva come testimonial Modestino Preziosi, maratoneta italiano. Banconote, quasi sempre dollari, che invece avrebbero foraggiato i terroristi. A provarlo, secondo gli inquirenti, è un'intercettazione in cui Suleiman Hijazi, stretto collaboratore di Hannoun, ammette che "per quanto riguarda i progetti la maggior parte dei soldi vanno (...) alla Muqawama (Hamas) (...), quasi tutto!".

Dalle conversazioni captate non figura solo Hamas. Il 14 febbraio in un'intercettazione si evince che "Dawoud parla del trasferimento di una somma di denaro da Istanbul ad Amman in favore di Hezbollah" mentre in una intercettazione del 2024 un interlocutore di Hanoun che aveva da poco effettuato una consegna "specifica di aver preparato 10 camion e menziona 3 o 4 borse piene di dollari aggiungendo che ormai nessuno vuole più farina, essendocene in abbondanza". Ma in un'altra intercettazione emergono lamentele: "I 400mila dollari spesi per l'acquisto di alimentari per la carovana benefica saranno rubati in quanto i camion vengono assaliti".