Attualità - 30 dicembre 2025, 18:30

Genova sul podio italiano per il recupero dell'evasione fiscale: recuperati ottocentomila euro

Tra le curiosità c'è Vasia, un piccolo comune ligure che conta meno di 400 abitanti, che arriva a incassare più del doppio della Capitale: 20.710 euro contro 10.145

La caccia all'evasione non scalda i Comuni. Il premio previsto dalla legge di ottenere il 50% del gettito incassato per le segnalazioni fatte sembra non interessare: in sette anni le entrate si sono più che dimezzate a 2,5 milioni di euro. Nei due anni precedenti l'incasso era a quota 3 milioni, lontano dai 6,7 milioni del 2021 e dagli 11,4 milioni del 2018.

A misurare il calo dell'impegno comunale su questo fronte è un'elaborazione del Centro Studi Enti Locali, dalla quale emerge anche qualche sorpresa. Il Comune che ha ottenuto di più è Genova che grazie alle sue segnalazioni ha consentito di sottrarre all'evasione oltre 800mila euro. Tra le curiosità c'è Vasia, un piccolo comune ligure che conta meno di 400 abitanti, che arriva a incassare più del doppio della Capitale: 20.710 euro contro 10.145.

Allo stato attuale lo Stato riconosce ai Comuni una compartecipazione del 50% delle maggiori somme riscosse a titolo definitivo grazie alle loro segnalazioni. All'inizio questa quota era pari al 30%. Poi la percentuale fu subito elevata al 33% per passare poi al 50% e - negli anni tra il 2012 e il 2021 - addirittura al 100%. Dal 2022 la percentuale è tornata al 50%. Ora si sta valutando di tornare al 100%.

La serie storica mostra con evidenza come l'innalzamento al 100% della quota riconosciuta ai Comuni ha segnato il massimo utilizzo di questo strumento che voleva creare un'alleanza tra amministrazioni locali e fisco centrale. Nel quinquennio 2020-2024 i comuni hanno consentito di recuperare 30,4 milioni che si confrontano con gli oltre 88 milioni del periodo 2012-2016.
Un altro dato dimostra il disinteresse dei municipi alla correttezza fiscale dei proprio residenti. Nel complesso sono 304 i Comuni beneficiari e rappresentano una quota ridottissima rispetto ai circa 7.900 enti locali italiani: meno del 4% partecipa in modo attivo allo strumento delle segnalazioni qualificate. La distribuzione territoriale di questi enti conferma uno squilibrio marcato.

Nella geografia della lotta all'evasione il Nord appare dominante. In testa c'è la Lombardia con 97 Comuni e 1.009.938 euro di riparto (circa il 40% del totale nazionale). Seguono Liguria (442.290 euro con 15 Comuni), Emilia-Romagna (362.471 euro con 66 Comuni) e Toscana (300.454 euro con 17 Comuni). Queste quattro regioni, da sole, concentrano la gran parte delle risorse.

Nel Mezzogiorno e nelle Isole i riparti restano marginali: Campania 7.306 euro, Puglia 1.495 euro, Sicilia 6.791 euro, Sardegna 8.396 euro. È un divario che richiama non solo (o non tanto) il tema dell'evasione, quanto quello della capacità amministrativa, dell'organizzazione degli uffici e della continuità delle attività di controllo.

Se si guarda ai singoli comuni a conquistare il posto più alto sul podio è Genova. La città emerge come "campione di incassi", che traina - con i suoi 406mila euro incassati - il dato regionale della Liguria. Seguono Milano con 376.490 euro, Prato con 170.122 euro, Torino con 113.888 euro, Firenze con 105.628 euro, Brescia con 62.011 euro, Bergamo con 55.094 euro, Bologna con 48.127 euro e Cernusco sul Naviglio con 40.543 euro.

Non mancano i paradossi: Bari, decima città italiana per popolazione, non compare tra i Comuni beneficiari del riparto. Ancora più emblematico il confronto tra Roma e alcuni micro-comuni: Vasia, ad esempio, comune ligure che conta meno di 400 abitanti, arriva a incassare più del doppio della Capitale: 20.710 euro contro 10.145 euro.