- 07 dicembre 2019, 14:00

Chiavari: la leggenda di Hassan e delle gemelle di Borgolungo

Questa leggenda risale al XII secolo, nella cittadella che oggi porta il nome di Chiavari. Ai tempi il borgo era protetto da possenti mura e "borgolungo" era un complesso abitativo dominato dal castello sul colle

Chiavari: la leggenda di Hassan e delle gemelle di Borgolungo

Questa storia mi è stata raccontata da Giobatta, un anziano cittadino della bella Chiavari, in provincia di Genova. Sono passati alcuni anni e Giobatta ora non c'è più, ma gli promisi che avrei raccontato la leggenda di Savia e Maria affinché potesse essere tramandata, in quanto Giobatta sosteneva che solo pochi fortunati ne erano al corrente e lui era uno dei pochi "eletti".

Questa leggenda risale al XII secolo, nella cittadella che oggi porta il nome di Chiavari. Ai tempi il borgo era protetto da possenti mura e "borgolungo" era un complesso abitativo dominato dal castello sul colle. Proprio qui, in una delle case vi abitavano due sorelle gemelle: Savia e Maria. Belle come il sole, allegre e con una gran voglia di vivere, con la particolarità di essere perfettamente identiche. Erano note nel borgo e non passavano di certo inosservate, in quanto avevano entrambe lunghissimi capelli castani, lisci e brillanti che avvolgevano un viso angelico. Savia era la più intraprendente e tendeva a dar molta confidenza alle persone, mentre Maria era quella più giudiziosa, che spesso toglieva dai guai la sorella. L'unico problema era che riconoscere chi fosse l'una e chi fosse l'altra era davvero difficile, se non quasi impossibile.

Nel XII secolo le incursioni dei pirati sulle coste erano frequenti e una sera, approdò sulle spiagge Hassan con la sua flotta al seguito. I pirati saraceni travolsero il borgo come un uragano, portando distruzione e morte tra gli abitanti, con una ferocia degna di un capitano tanto crudele come il giovane Hassan. Fu proprio lui, durante il saccheggio a sfondare la porta della casa dove abitavano le due sorelle, ma non le trovò entrambe. Maria si era nascosta in una botola segreta sotto al pavimento, mentre Savia attendeva il suo destino con coraggio, seduta su una sedia. Hassan fece breccia come un tuono durante il temporale e palesatosi dinnanzi alla bellissima fanciulla rimase folgorato da cotanta bellezza e se ne innamorò.

Ripose la spada nel fodero, si avvicinò a Savia e le appoggiò il proprio mantello sulle spalle per poi portarla con sé, sulla sua nave ammiraglia. Una volta arrivati a bordo, la accompagnò sul ponte di prua e le fece guardare le fiamme che stavano bruciando la città. Savia pensò subito a sua sorella e alla sua vita che non poteva continuare senza e con coraggio si rivolse ad Hassan, offrendo se stessa per sempre e senza resistenze, ma ad una condizione ben precisa: il giorno in cui lei sarebbe morta, lui l'avrebbe dovuta seppellire a "Borgolungo", era l'unico modo per poter tornare a casa dall'inseparabile gemella che avrebbe tenuto segreta per tutta una vita. Forte di potere e presunzione Hassan rincaró il patto mettendo una clausola ancora più grave, ovvero non solo accettò la richiesta, ma invaghito e illuminato dal fascino della giovane donna, promise a Savia che non avrebbe potuto vivere senza di lei e che se un giorno fosse morta, lui si sarebbe gettato in mare dopo averla seppellita a Borgolungo.

Passò la notte e il giorno dopo la flotta sarebbe dovuta partire per nuove conquiste. Nel frattempo Maria, sopravvissuta agli incendi, si era recata sulla spiaggia con la speranza di vedere ancora una volta, almeno di sfuggita, l'amata sorella. Maria restò nascosta tutta la mattina a osservare le navi fino a quando levarono l'ancora, momento in cui Hassan si affacciò per l'ultima volta verso la costa e fu proprio in quel momento che scorse Maria sulla spiaggia, mentre Savia era chiusa nella stiva in attesa. Hassan si strofinó gli occhi e osservò bene la fanciulla scambiandola proprio per Savia. Le sue urla di disperazione furono udite da ogni pirata, non poteva accettare il fatto che Savia fosse fuggita durante la notte, ma non riuscì nemmeno a fermare le navi che stavano prendendo il largo.

Maria, dalla spiaggia, in preda alla disperazione afferró un pugnale e si trafisse il petto, morendo dinnanzi agli occhi di Hassan. Il capitano, ferito nell'orgoglio e nel cuore, credendo di aver perso la donna di cui si era innamorato per sempre, decise di rispettare i patti. Ordinò ai suoi uomini di tornare a Borgolungo e di seppellire il corpo della donna, dopodiché si gettò in mare e morì.

Inoltre, la storia raccontata da Giobatta narra che una volta approdati, Savia riuscì a fuggire senza essere vista e scappò verso i monti, lontana dal mare, lontana dalla sorella che a sua insaputa le aveva salvato la vita sacrificando se stessa.

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Dario Rigliaco

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