Dopo l'omaggio ai caduti e alle vittime del nazifascismo presso il cimitero monumentale di Staglieno, le celebrazioni per il 25 aprile sono proseguite secondo tradizione: prima il corteo da piazza della Vittoria a piazza Matteotti, poi il comizio conclusivo, caratterizzato, e non è un fatto inedito, da alcune contestazioni rivolte al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e al sindaco di Genova Marco Bucci.
La manifestazione è arrivata in piazza Matteotti alle 11.15 per l'orazione conclusiva, in cui l'ultimo intervento è stato affidato a Dario Venegoni, presidente nazionale dell’Aned, l’associazione nazionale degli ex Deportati nei campi nazisti. Tuttavia la cerimonia è stata punteggiata da diverse contestazioni, indirizzate a sindaco e governatore. Bucci in particolare si è interrotto più volte, cercando di attendere l'esaurirsi di cori e fischi prima di riprendere il suo discorso. "Bandiera Rossa", "Fischia il Vento" e fischi sono comunque proseguiti a più riprese: in supporto del primo cittadino genovese è intervenuto il presidente provinciale dell'Anpi Massimo Bisca, che ha invitato i presenti a ricordare come lo spirito della Festa della Liberazione sia quello dell'unità, e che la lotta partigiana è stata condotta anche per la libertà "di chi non era con noi".
Fischi e cori anche per l'intervento del governatore Toti, che ha voluto rivolgere un pensiero al presidente della repubblica emerito Giorgio Napolitano, alle prese con seri problemi di salute. Toti ha spiegato di trovarsi alla celebrazione del 25 aprile: "anche per convinzione personale, oltre che per dovere istituzionale, perché mi riconosco nell'atto fondativo della nostra Repubblica e della nostra Costituzione. Ricordiamo chi ha combattuto ed è morto, o comunque ha sofferto per regalarci quell'ordinamento che consente a me di fare il governatore liberamente eletto, e ad alcuni di stare oggi qua a contestarmi".