Mentre i cantieri per la realizzazione del Terzo Valico continuano la propri attività, che dovrebbe arrivare al termine fra il 2020 e il 2023, gli aiivisti da sempre schierati contro la grande opera fanno sapere che la loro lott proseguirà, e che non sono affatto rassicurati dal contratto di governo presentato paese da Salvini e di Maio.
"Sono anni che lottiamo, e non ci fermeremo certo domani. Il 30 maggio, in un'assemblea a Genova, valuteremo le iniziative da intraprendere", dichiara Eugenio Spineto, figura storica del Movimento NoTav Terzo Valico, durante un incontro per fare il punto in relazione al contratto di governo.
"Abbiamo analizzato la parte su grandi opere, infrastrutture e ambiente. Da quello che abbiamo letto e visto non traspare una posizione chiara sulle prime, mentre c'è la volontà di continuare nella politica dell'alta capacità per legare le infrastrutture retroportuali ai porti e pare quindi evidente che il Terzo Valico rientri in quest'ottica -spiega Spineto - . Peraltro non è stata fatta nessuna menzione specifica di tutti i danni ormai conclamati che il Terzo Valico sta portando al territorio e, soprattutto, che da un'analisi costi-benefici risulti sostanzialmente inutile. Il potenziamento delle linee esistenti potrebbe sopperire all'eventuale aumento del traffico di merci".






