Cultura - 05 febbraio 2019, 16:48

#Sanremo2019 Ex-Otago, da Marassi all'Ariston è un attimo: "Vogliamo mostrare la Genova che splende" (VIDEO)

La band genovese si racconta ai nostri microfoni a poche dall'esordio sul palco del Festival: "Siamo orgogliosi di essere qua in questo momento della nostra storia e di quella della nostra città"

"Solo una canzone" ma di quelle che segnano la definitiva consacrazione degli Ex-Otago, band genovese quest'anno in gara al Festival di Sanremo. Scatta infatti stasera la kermesse della musica italiana, mai così aperta ai talenti emergenti come in questa edizione. E tra i più amati dal pubblico giovanile ci sono proprio loro, liguri orgogliosi della loro provenienza e fieri di rappresentare Genova sul palco dell'Ariston:

"Siamo orgogliosi di essere qua in questo momento della nostra storia e di quella di Genova - le parole di Maurizio Carucci, leader del gruppo - la nostra canzone? Parla di un momento delicato dell'amore, in cui molti sentimenti vanno un po' a scemare ma per cui noi crediamo che valga la pena lottare".

Nessuna pretesa però di porsi come guru dell'amore: "Non vogliamo dispensare nessun consiglio particolare, c'è già chi lo fa meglio di noi". L'obiettivo di Maurizio, Simone, Francesco, Olmo e Rachid è un altro: "Vogliamo mostrare la Genova che brilla, che splende".

Perché da Marassi all'Ariston, in fondo, è un attimo: "Un'ora e quaranta di treno, per cui ce la siamo cavata con poco dispendio di tempo ed energie - scherza Maurizio che poi confida - ambiamo a diventare un prodotto tipico, con Marassi e Corochinato (nomi 100% made in Zena dei loro ultimi due album) crediamo che mettere vicino una canzone o un album ad un territorio preciso possa essere qualcosa di molto forte e molto bello".

Chiosa finale dedicata ad una riflessione sulla possibile svolta che potrebbe intraprendere questo Festival all'insegna delle novità: "Secondo me ha già svoltato - la conclusione di Maurizio - ma speriamo sia solo l'inizio di una svolta molto più lunga e duratura".

Riprese e montaggio a cura di Giovanna Ghiglione.

Roberto Vassallo - Luciano Parodi