Cultura - 29 marzo 2019, 12:17

Commenda di Prè: "Uno sguardo informale", la mostra su Lavagnino

Giovedì 4 aprile alle ore 17.30, si inaugura la mostra “Uno sguardo informale” dedicata all’artista Pierluigi Lavagnino, a cura di Claudio Castellini, Anna Lavagnino e Leo Lecci, al Museoteatro della Commenda di Prè di Genova

Pierluigi Lavagnino, "Il gruppo del sale"

Pierluigi Lavagnino, "Il gruppo del sale"

Giovedì 4 aprile alle ore 17.30, si inaugura la mostra “Uno sguardo informale” dedicata all’artista Pierluigi Lavagnino nel ventennale della sua scomparsa, a cura di Claudio Castellini, Anna Lavagnino e Leo Lecci, al Museoteatro della Commenda di Prè di Genova.

 

Organizzata dall’Archivio Pierluigi Lavagnino in collaborazione con AdAC (Archivio d’Arte Contemporanea Università di Genova), Mu.MA, Associazione Promotori Musei del Mare e della Navigazione e Cooperativa Solidarietà e Lavoro.

Mostra accompagnata da catalogo edito da De Ferrari Editore, con testo critico di Leo Lecci, Storico dell’Arte Contemporanea, e contributo di Ruggero Savinio, pittore, scrittore e amico di Lavagnino. Visitabile fino all’11 maggio. A

All’inaugurazione di giovedì 4 aprile alle ore 17.30, insieme ai curatori e Ruggero Savinio, interverrà Nicoletta Viziano Presidente Mu.MA. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Pierluigi Lavagnino è entrato a buon diritto nella storia dell’arte italiana. Saranno 39 le opere esposte, tra olii su tela e acquerelli su carta. La mostra intende così offrire una panoramica sulla produzione di Lavagnino ponendo in particolare l’attenzione sulle opere degli anni ‘80 e ‘90, portando alla luce una personale modalità di adesione alla corrente dell’Informale italiano.

Un rapporto con la natura imprescindibile, che si traduce in appunti segnici e cromatici attraverso i quali l’esperienza di un luogo o di un paesaggio decanta, trasformandosi in ricordo ma all’interno della quale il gesto pittorico evolve arrivando ad abbandonare ogni qualsivoglia riferimento formale.

“Anche solo una superficiale occhiata in senso cronologico, dai lavori più antichi a quelli più recenti, permette di notare uno svolgimento espressivo in senso astraente che perviene alla totale assenza di riferimenti figurativi.”

In queste parole estratte dal testo critico del Prof. Leo Lecci è racchiusa una corretta chiave di lettura per questa esposizione. In tal senso, la prima opera presentata in questa esposizione, “gruppo del sale”, un olio del 1953, con il suo esplicito riferimento figurativo ha la funzione di stimolare l’attenzione del visitatore per comprendere cosa si intende per evoluzione espressiva in senso informale e come l’artista giunga all’essenza dei contenuti esplicitamente figurativi nelle opere successive, quali ad esempio “la roccia alta” (1967), “tralcio contro il cielo” (1986) e a seguire tutte le altre opere più recenti nelle quali ogni riferimento formale scompare completamente spesso anche dai titoli quasi a volerci indicare che l’emozione che muove il pennello non può essere catalogata, non ha nome, va al di là di ogni elemento terreno del quale pur si nutre.

La mostra genovese è in sintonia con gli spazi medioevali del complesso della Commenda. La materia scabra, ruvida, irregolare delle tele dell’artista chiavarese, richiama l’asperità della pietra con cui è stato costruito lo storico edificio medievale.

Comunicato stampa

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