Politica - 24 settembre 2019, 13:02

Usb lancia un presidio domani davanti a Tursi per i lavoratori Amiu e Iren

Il sindacato di base alle altre organizzazioni dei lavoratori: "Perché volete escludere l’organismo eletto dai lavoratori dal tavolo in cui si decide il futuro di AMIU? Forse vi ricordate che due anni fa avevate firmato un accordo per la fusione AMIU-IREN"

Usb lancia un presidio domani davanti a Tursi per i lavoratori Amiu e Iren

Il sindacato Usb lanci un presidio di fronte a Palazzo Tursi; l'appuntamento è per domani, mercoledì 24 settembre dalle 17.30.

"Due giorni dopo una riunione della RSU in cui si era deciso che la stessa RSU chiedesse un incontro al sindaco, arriva un comunicato di CGIL CISL UIL e Fiadel, che informano di aver ottenuto un incontro col sindaco mercoledì 25 e convocano un presidio davanti a Tursi a cui ‘invitano’ la RSU aziendale ad aderire. E ci viene detto che, a differenza che in passato, verrà applicata rigidamente la regola imposta dalla maggioranza della RSU, per cui l’unico autorizzato a rappresentare la RSU negli incontri ufficiali è il coordinatore - si legge in un nota stampa che pubblicizza la mobilitazione -. Poiché i segretari responsabili di CGIL CISL e UIL sono tutti membri della RSU, uno come coordinatore, l’effetto concreto è che le trattative sul futuro dei lavoratori di AMIU vengono condotte da loro (nella loro duplice veste), che l’organismo eletto dai lavoratori di fatto viene esautorato e con esso i delegati di USB, che alle elezioni ha ottenuto oltre 200 voti ed esprime il vicecoordinatore. Insomma i segretari di CGIL CISL UIL decidono, fanno comunicati, convocano iniziative e poi chiedono alla RSU di aderire a cose fatte. Così si spezza l’unità sindacale in un momento delicatissimo".

"La domanda che poniamo alle altre organizzazioni sindacali è semplice - si legge in conclusione del comunicato -: perché volete escludere l’organismo eletto dai lavoratori dal tavolo in cui si decide il futuro di AMIU? Forse vi ricordate che due anni fa avevate firmato un accordo per la fusione AMIU-IREN, che oggi ritorna in campo sotto mentite spoglie, e che sono stati proprio i lavoratori a bocciarlo, a imporvi di ritirare la firma e a far ritirare la delibera del Comune? E un rinnovo contrattuale anch’esso respinto a larghissima maggioranza dal voto dei lavoratori? Forse perché gli attuali delegati di USB sono stati tra i primi a battersi contro entrambi? Noi mercoledì a Tursi ci saremo, per chiedere al sindaco che il ciclo dei rifiuti non venga spezzato, ma anche perché pensiamo che i lavoratori devono essere protagonisti. E ci chiediamo, a proposito, perché non si convoca un’assemblea di due ore per permettere ai colleghi di partecipare numerosi".

Redazione


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