Sanità - 25 febbraio 2020, 14:19

Infermieri tra carenza mascherine e rischio contagio: domani vertice tra Alisa e sindacati

Enrico Boccone, segretario regionale di Nursing Up in Liguria: "I presidi sanitari iniziano a essere ai limiti della carenza, specialmente in prospettiva di un eventuale aumento del contagio”

Nursing Up, il sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, ha lanciato l’allarme in Liguria. Infatti la mancanza di mascherine e gel detergente per le mani, non si fa sentire solo nelle farmacie (dove il gel si produce in proprio), in quanto negli ospedali i presidi sanitari “iniziano a essere ai limiti della carenza, specialmente in prospettiva di un eventuale aumento del contagio”, spiega Enrico Boccone, segretario regionale di Nursing Up.

Tanto che sembra che “la Regione ne stia chiedendo il censimento agli ospedali, il che avvalora ancora di più il nostro timore, perché se ci fossero scorte più che sufficienti non sarebbe necessario”. 

Anche perché occorre un kit ben preciso dei cosiddetti dispositivi di protezione individuale, secondo quelli che sono i protocolli nazionali previsti per questo genere di virus, e che deve comprendere mascherina ad alta protezione, camice, calzari, sovrascarpe, cuffie, occhiali di protezione e guanti di in nitrile, che “se mancano del tutto o non sono idonei allora c’è anche il rischio di aumentare la diffusione dell’epidemia, nel caso in cui si trovassero pazienti positivi anche in Liguria. Ma sono sicuro che la Regione metterà in campo tutto il possibile per fornire gli operatori sanitari dei presidi”.

E proprio domani, mercoledì 26 febbraio, si terrà un incontro con i sindacati come Nursing Up e i vertici di Alisa, per discutere di altri temi, ma sarà l'occasione per porre altre domande sul coronavirsu, soprattutto nel caso in cui si verificasse, come in Lombardia o in Veneto, un’epidemia più estesa: “il problema qui non c’è e speriamo non ci sarà – continua Boccone - ma bisogna considerare anche il turnover del personale se dovessero ammalarsi gli infermieri e, come è accaduto in Lombardia, gli ospedali restassero chiusi in quarantena”.

Perché, “sebbene la prevenzione sia fondamentale”, la preoccupazione forse principale per gli assistenti sanitari è: “in caso di emergenza grave, abbiamo previsto una procedura straordinaria di personale?”. Domani si spera che arrivi la risposta.

Medea Garrone