Attualità - 05 aprile 2020, 17:45

La nutrizionista: “In quarantena sfruttate al meglio la varietà della dieta mediterranea”

Giulia Lungonelli, specialista in Scienze dell’Alimentazione: “Variare è il concetto chiave. Non limitiamoci a pizze e prodotti da forno o dolciumi. Un rimedio per l’inattività: vanno bene anche le pulizie di casa, ci si muove pure così”

La nutrizionista: “In quarantena sfruttate al meglio la varietà della dieta mediterranea”

La quarantena a domicilio è una prova assai difficile, sia per la mente che per il fisico. Un po’ perché rivoluziona completamente le abitudini di un popolo che da sempre è abituato ad uscire, un po’ perché coincide con la restrizione delle libertà individuali, che è probabilmente l’aspetto più difficile da buttare giù.  

Quello che va giù con una certa facilità, invece, di questi tempi è il cibo: perché frigorifero e dispensa pieni, oltre che fornelli sempre a portata di mano, possono essere davvero un’arma ‘pericolosa’, se non ci si comporta con la giusta moderazione.  

Il discorso riguarda le persone sane: ovvero quelle che non hanno sintomi particolari, ma che devono comunque rimanere presso le rispettive abitazioni, rispettando le misure di distanziamento sociale imposte dal Governo e che stanno iniziando a far intravedere la loro efficacia. Non ci si muove, se non pochissimo, non si fa quasi per niente attività fisica, non si esce all’aria aperta ma, in compenso, si mangia (e a volte pure in abbondanza) sia a pranzo che a cena. Il ‘termometro’ della situazione lo danno anche i social network: basta aprirne uno qualsiasi per vedere quanto siano protagonisti pane, pizze e torte fatte in casa, mentre presso i supermercati un pacco di farina e un cubetto di lievito sono diventati introvabili, quasi come fossero pepite d’oro. Sono aspetti da non sottovalutare: perché, da che mondo e mondo, più si mangia e meno ci si muove, più è concreta la possibilità di acquistare peso.  

Come fare? Ne parliamo con Giulia Lungonelli, una giovane e assai preparata nutrizionista, laureata in Scienze dell’Alimentazione e con già parecchia esperienza.  

Dottoressa, l’Italia, tutto insieme, si è riscoperta un popolo di cuochi, fornai e pasticcieri… 

“Eh sì, è assolutamente vero. Dopo i primi giorni di quarantena, hanno iniziato a comparire sempre di più, su Internet, fotografie di pane fatto in casa, di dolci, di pizze e di ogni tipo di cibo che andrebbe sempre consumato con una certa moderazione. In questo momento, secondo me, è fortunato chi lavora da casa, perché almeno riesce a mantenersi ‘distratto’ dalla continua tentazione rappresentata dal cibo, verso la quale, in questo periodo, direi che siamo tutti un po’ più deboli”.  

Si dice che si beve per dimenticare, ma si mangia anche per non pensare? 

“Indubbiamente, il cibo è un buon rimedio contro ogni tipo di frustrazione. Occupare il tempo cucinando è molto terapeutico, quando si vivono situazioni emergenziali e di forte ansia come queste. Il problema è che quanto viene cucinato, viene poi anche ingerito. E se a questo si aggiunge che non c’è equilibrio calorico tra entrate e uscite, ecco che si finisce per prendere peso”.  

Ma tutto questo si può evitare? Come si può fare attività fisica in queste condizioni? 

“Muoversi fa sempre bene, anche per le cose che sembrano più banali. Fare le pulizie di casa, ad esempio, significa muoversi e bruciare calorie. Si può approfittare di questo tempo per fare le fatidiche pulizie di primavera: spolverare sopra gli armadi, passare persiane e finestre, pulire i lampadari, tutte queste azioni che normalmente non si ha mai il tempo di fare. Ma poi, si possono salire e scendere le scale del proprio palazzo, si può fare un giro più volte sotto al proprio edificio, chi ha il giardino può occuparsi di giardinaggio, chi ha un terrazzo può improvvisare delle passeggiate. Ben venga tutto, basta non stare fermi. È chiaro che chi non è uno sportivo, non tenderà certo a diventarlo adesso, ma bisogna evitare una certa sedentarietà, anche perché ci siamo costretti già abbastanza. E poi, voglio ricordarlo, l’attività fisica fa sviluppare le endorfine, un gruppo di sostanze chimiche che sono fondamentali per il nostro benessere. Più endorfine sviluppiamo attraverso l’attività fisica e meno soddisfazioni andremo a cercare nel cibo. In sintesi: più cyclette e meno tavolette di cioccolato”. 

Ma per una vita sedentaria quasi obbligata, che tipo di alimentazione consiglia? 

“Parlando per le persone sane e senza particolari patologie, né attuali né pregresse, il mio consiglio è quello che do sempre: variare il più possibile. La dieta mediterranea è un aspetto che ci invidiano tutti i paesi e tutte le nazioni. È la nostra fortuna e la nostra risorsa, anche in tempi come questi. Non dico di escludere pane, focaccia, pizze e torte, anzi. Ma bisogna stare attenti ad abbinare i cibi, tenendo presente che il nostro organismo ha sempre bisogno di tutto: carboidrati, proteine, grassi. Bisogna casomai essere bravi a calibrare le porzioni in base al consumo giornaliero di calorie. Se pensiamo di consumare meno calorie, come in effetti è rimanendo in casa, dovremo imparare a contenere le porzioni. Io non mi sento di dire di non mangiare la pasta, anzi. La pasta serve, come tutti gli altri alimenti. Un perfetto apporto vitaminico al corpo umano arriva dalla dieta mediterranea, da una dieta il più possibile varia”.  

A proposito di vitamine: è vero che assumendo più vitamine si aumenta il sistema immunitario? 

“È la domanda che mi stanno facendo più di frequente, e la risposta è no. Basta una buona dieta mediterranea, lo ripeto, a garantire al nostro organismo tutto il fabbisogno vitaminico giornaliero che occorre. L’Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, raccomanda cinque porzioni al giorno: due di verdura e tre di frutta. E questa raccomandazione è valida sempre. Un eccesso di assunzione di vitamine può al contrario essere dannoso: perché le vitamine non sono un qualcosa che il nostro corpo possa immagazzinare. Il nostro corpo tende a consumarle e più si prendono vitamine ‘inutili’, più si fanno lavorare inutilmente i reni, affaticandoli e danneggiandoli. Bisogna stare molto attenti”.  

Perché si cucinano pizze, pane e torte, e non arrosti o verdure? 

“Perché sono cibi ricchi di zuccheri, e gli zuccheri sono gratificanti. Ma da lì è un attimo arrivare al sovrappeso. Attenzione alle quarantene trascorse così”.  

L’altra informazione che circola è che il virus si sconfigge con le bevande calde. 

“Un’altra cosa non vera. Questo virus appartiene a un ceppo che non si conosce. Non ci sono né vitamine né bevande calde che possano avere a che fare con un eventuale esito negativo dello sviluppo di una polmonite. Continuiamo a mangiare vario e a muoverci il più possibile. Al momento sono le uniche ‘difese’ per le persone sane. In fondo, non è molto complicato. E la dieta mediterranea è vincente da sempre”.

Redazione

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