Attualità - 23 aprile 2020, 17:00

Sarà un Ramadan diverso in osservanza delle regole imposte dal governo

Abu Bakr Moretta: "Le moschee sono chiuse, persino La Mecca dopo 14 secoli è stata chiusa, la preghiera sarà effettuata nelle case"

Sarà un Ramadan diverso in osservanza delle regole imposte dal governo

Sarà un Ramadan diverso, vissuto intimamente, in famiglia, in piena osservanza delle regole imposte dal governo italiano per contenere il contagio da covid-19: anche per la comunità ligure c’è molta attesa per l’inizio del mese di digiuno diurno e della preghiera che coincide col periodo nel quale Maometto ricevette dal Corano la rivelazione di diventare “guida per gli uomini di retta direzione e salvezza”; per darne ufficialmente l’inizio occorrerà però cogliere il segno della nuova luna, il bagliore che ne sancisce di fatto l’incipit.

“Quest’anno sarà certamente diverso, – afferma ad Imperia ed a Sanremo News Abu Bakr Moretta, responsabile della Coreis, la Comunità religiosa islamica – le moschee sono chiuse, persino La Mecca dopo 14 secoli è stata chiusa; la preghiera sarà comunque canonica e verrà effettuata nelle proprie case, con le proprie famiglie. Nel sacro mese del Ramadan sono consigliate le preghiere comunitarie, ma non è possibile quindi quest’anno sarà certamente diverso; il valore della fratellanza è sempre raccomandato, sarà vissuta interiormente”. Anche sul territorio ligure è stato attivato lo streaming e sono stati previsti momenti di scambio, sermoni e preghiere online: “La dimensione virtuale però - ha aggiunto Abu Bakr Moretta - non deve sostituire il rito, mai occorre infatti sostituire la preghiera”.

Il Ramadan è sempre stato un momento di condivisione e di unione, è usanza invitare i propri vicini ed amici a condividere tutti insieme il pranzo serale, chiamato iftar, e a recitare particolari preghiere dette Tarawih; quest’anno con l’epidemia da covid-19 non sarà possibile: “È nostro dovere stare a casa, ognuno con la propria famiglia, - sottolinea Abu Bakr Moretta - la fratellanza ognuno la vivrà dentro di sé. Vi è il massimo rispetto delle norme e quest’anno attendiamo il Ramadan più degli altri anni perché il credente è sostenuto da Dio ed oggi si è più che mai nelle mani di Dio”. Abu Bakr Moretta spiega poi il senso di un detto profetico speciale che recita: “Ogni atto del figlio di Adamo gli appartiene eccetto il digiuno, questo mi appartiene e sono io che ne pago il premio”. Il digiuno è infatti uno dei cinque doveri della fede islamica e non è vissuto come un sacrificio ma come astensione. Il credente è sostenuto da Dio. Viene commemorata la prima rivelazione del Corano a Maometto. La pratica comune durante il Ramadan è il digiuno dall'alba al tramonto al tramonto del sole. La tradizione vuole che si preferisca mangiare un dattero perché così faceva il Profeta, in alternativa si può bere un bicchiere d'acqua, non è un sacrificio ma astensione ed il credente è sostenuto da Dio.

"La pace e la benedizione di Dio siano su tutta la comunità islamica - ha ancora detto Abu Bakr Moretta - che si appresta a vivere questo momento di grande benedizione; occorre che ci sia anche l’attenzione giusta cercando di far tesoro di questi momenti”. A breve sul territorio ligure, così come nel resto d’Italia, ci sarà anche un’importante iniziativa: “Daremo gratuitamente alle persone detenute - ha concluso Abu Bakr Moretta - la Sura di Maria, sia in arabo che in italiano, in segno di vicinanza spirituale; ma anche alle persone bisognose e ai senzatetto a dimostrazione della vicinanza ai nostri fratelli”.

Redazione Sanremonews

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