Politica - 29 aprile 2020, 16:36

Asili nido, Fp Cgil Genova: “Prima di ripartire occorre garantire la sicurezza dei più piccoli”

“Affinché il servizio possa tornare ad essere quantitativamente e qualitativamente paragonabile a quello abituale servono investimenti”

Asili nido, Fp Cgil Genova: “Prima di ripartire occorre garantire la sicurezza dei più piccoli”

“Il Comune di Genova, come dichiarato pubblicamente dall’assessore Piciocchi, vuole riaprire al più presto i nidi probabilmente prima dell’estate: l’idea di per sé è apprezzabile perché denota la volontà d’essere nel più breve tempo possibile di sostegno alla collettività e soprattutto perché porta l'attenzione su ciò che sta accadendo a bambine e bambini che non sono inseriti nella cosiddetta scuola dell'obbligo”: è quanto riporta una nota di Fp Cgil Genova.

“È infatti proprio nella fascia d'età tra zero e sei anni – spiega la nota – che si stabiliscono relazioni con i compagni e con gli adulti al di fuori della famiglia, che saranno alla base delle future capacità d’interazione e di apprendimento; gli operatori del settore ne sono consapevoli ed è per questo che da più di un mese si adoperano per mantenere un legame, sia pure mediato dalle tecnologie digitali, con bambine e bambini dei nidi d'infanzia e delle scuole d'infanzia comunali. È importante che questi legami tra educatori, bambini e famiglie non si perdano ed anzi vengano rinsaldati da rapporti in presenza”.

“È d’altra parte evidente che alla ripresa delle attività – prosegue la nota – dovremo convivere con un virus di cui si sa pochissimo: gli effetti sui più piccoli sono ben poco conosciuti e questo impone la massima tutela nei loro confronti. Per poter progressivamente riaprire servono quindi procedure condivise con esperti ed autorità sanitarie a livello nazionale; lo stimolo e lo stesso protagonismo degli amministratori locali può essere utile, ma deve porsi in una logica di collaborazione e condivisione che purtroppo, almeno nei confronti delle organizzazioni sindacali, è finora mancata”.

“Affinché il servizio possa tornare ad essere quantitativamente e qualitativamente paragonabile a quello abituale – conclude la nota – servono investimenti: innanzitutto sul personale con rapporti numerici operatori/bambini più bassi per garantire maggior presenza a tutela dei piccoli; gli spazi vanno completamente riprogettati e probabilmente ampliati, così come vanno rivisti tutti gli aspetti organizzativi a partire dagli orari che regolano i flussi di ingresso/uscita di bambini, genitori ed operatori. Le scuole devono essere dotate dei necessari dispositivi di protezione e i locali devono essere costantemente sanificati per rispondere in modo adeguato alle necessità dei bambini che condividono senza risparmio spazi, oggetti e contatti personali”.

Redazione


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