Attualità - 12 maggio 2020, 17:38

Fse 2, le critiche della Fiba sulle disposizioni sanitarie per la riapertura degli impianti balneari

"Con applicazione linee guida Inail, perso il 75% dei posti sulle spiagge liguri"

Fse 2, le critiche della Fiba sulle disposizioni sanitarie per la riapertura degli impianti balneari

Tra le categorie direttamente interessate dalle linee guida pubblicate dall'Inail per la riapertura delle attività economiche ci sono, sicuramente, gli stabilimenti balneari, per i quali viene indicata una distanza di almeno 5 metri tra una fila di ombrelloni e l'altra, e di 4 metri e mezzo tra due ombrelloni della stessa fila. "L'applicazione di simili disposizioni significherebbe la perdita del 75% delle postazioni disponibili sulle spiagge liguri, libere comprese, e renderebbe difficile l'andare al mare per i nostri stessi concittadini, per non parlare, naturalmente, di eventuali turisti in arrivo da fuori regione", è il primo commento di Gianmarco Oneglio, presidente di Fiba Liguria. Un dato che è ancora più allarmente rispetto alla perdita del 50% dei posti stimata, dalla stessa Fiba, a livello nazionale.


Proprio oggi, martedì 12 maggio, i vertici dell'associazione che rappresenta i balneari aderenti a Confesercenti hanno incontrato l'assessore regionale al demanio, Marco Scajola: "Abbiamo manifestato all'assessore tutte le nostre perplessità e le nostre paure perché, stante questa situazione, ad oggi non saremmo in grado di assicurare l'apertura degli stabilimenti in economicità e sicurezza: queste linee guida non ce lo permettono", sottolinea Oneglio.

"Insieme alla Regione - prosegue il presidente Fiba - abbiamo concordato la necessità di aprire immediatamente un confronto a livello di conferenza Stato-Regioni, affinché il governo autorizzi queste ultime a sottoscrivere con le associazioni di categoria de i protocolli diversificati, che tengano conto delle specificità degli oltre 7.400 chilometri di costa del nostro paese: se infatti, da una parte, è necessario garantire la sicurezza dei bagnanti, dall'altra deve essere assicurata anche la sostenibilità dell'attività per i gestori di stabilimento balneari e, più in generale, per tutte le imprese della filiera turistica, dalle strutture ricettive ai ristoranti".

"Con il distanziamento tra gli ombrelloni di 4-5 metri si mette, di fatto, fuori mercato il 50% delle imprese balneari italiane. Possiamo scordarci l’estate al mare. L’auspicio - concorda il presidente Fiba nazionale, Maurizio Rustignoli - è che le Regioni collaborino con le categorie interessate per predisporre protocolli più sostenibili. Il contributo tecnico dell’Inail non deve diventare vincolante, queste linee guida non siano prese come riferimento per controlli e sanzioni. Diversamente, per la maggior parte delle imprese del comparto sarà impossibile allestire l’arenile ed avviare la stagione balneare".

"Chiediamo inoltre al ministro Franceschini - conclude Rustignoli - che nel decreto Rilancio sia inserita l'estensione delle concessioni fino al 2033, prevista dalla legge 145 del 2018 ma non ancora applicata da molte amministrazioni comunali. Un ulteriore impedimento per l’attività dei balneari, in un momento drammatico di emergenza sanitaria ed economica".

Redazione

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