Politica - 20 giugno 2020, 13:07

Aumento stoccaggio della Carmagnani, parte l’esposto di ‘Multedo per l’ambiente’

Il comitato chiede chiarezza alla polizia locale: “Riteniamo opportuna la sospensione coercitiva dei lavori”. Il circolo del Partito Democratico di Pegli: “È questo il decantato modello Genova? Che fine ha fatto la delocalizzazione?”

Aumento stoccaggio della Carmagnani, parte l’esposto di ‘Multedo per l’ambiente’

Sui lavori ai depositi costieri della Carmagnani a Multedo si agitano varie reazioni in questi giorni: la notizia, riportata anche da questo quotidiano online, ha inquietato non poco il quartiere e sollevato nuovamente il caso politico anche perché è ormai da anni che si parla di delocalizzazione sia della Carmagnani che della ‘Superba’, ma non si è mai realmente arrivati in fondo a questo percorso e una soluzione definitiva, nonostante i vari annunci da parte dell’amministrazione comunale di Genova, non è stata ancora né trovata né tantomeno ufficializzata.

Ieri il comitato ‘Multedo per l’ambiente’ ha presentato un formale esposto alla polizia locale al fine di procedere a opportuni accertamenti: “Il contenuto dell’esposto - spiegano i componenti del comitato - precisa i motivi per i quali riteniamo opportuna la sospensione coercitiva di quei lavori; in particolare si richiama l’attenzione sulla commistione tra manutenzione straordinaria e ripristino serbatoi. In attesa della risultanza delle indagini della polizia locale sulla regolarità delle autorizzazioni, della loro conformità a quanto dettato dal piano urbanistico comunale e degli adempimenti prefettizi sui piani di emergenza esterna alla azienda in oggetto, si fa notare come il termine ripristino sia del tutto inappropriato come usato nella cartellonistica per procedere di fatto a un ampliamento delle capacità di stoccaggio della Carmagnani”.

Secondo ‘Multedo per l’ambiente’ “si può procedere a un ripristino di un qualcosa di non funzionante o danneggiato, ad esempio il ripristino di una tapparella o di una finestra. Parlare di ripristino di serbatoi distrutti oltre 33 anni fa, è come pretendere di costruire senza nuove autorizzazioni edifici rasi al suolo durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale magari in un giardino pubblico”. A chiedere chiarezza alla Giunta comunale, in particolar modo al sindaco Marco Bucci che ha sempre seguito in prima persona questa vertenza, è anche il circolo pegliese del Partito Democratico attraverso la sua presidente Annalaura Ghigliotti e attraverso i componenti del direttivo: “Ma è questo - scrivono in una nota i dem pegliesi - il tanto decantato modello Genova? Diversamente da quanto dichiarato dal sindaco - ‘Contiamo di essere la prima giunta del comune di Genova a rimuovere i depositi petrolchimici vicino alle case di Multedo’, ottobre 2017 - al momento questa è la prima giunta che ha concesso l’incremento di stoccaggio alla Carmagnani. Infatti l’azienda petrolchimica aveva richiesto più volte al comune di Genova ricevendo il diniego dagli uffici comunali, fino ad oggi”.

Il Partito Democratico evidenzia: “Oggi infatti risultano iniziati i lavori di aumento dell’incremento di capacità di stoccaggio dell’impianto di ben 6.350 metri cubi (un aumento del 23%) con tanto di dichiarazione della non esistenza di aggravio di rischio: per la legge forse, ma per i cittadini di Pegli e Multedo? Questa è la realtà dei fatti, peraltro confermata dalla relazione tecnica allegata alla pratica: “A fronte dell’attuale incremento del traffico di prodotti chimici e petrolchimici su rotaia la società intende aumentare la capacità di stoccaggio del deposito modificando la costituzione del parco serbatoi III gruppo”.

Quindi ci si chiede “come si può affermare (Carmagnani) e concedere (il sindaco) lavori di manutenzione straordinaria (ripristino e sostituzione) se di fatto si sta procedendo all’installazione di undici serbatoi al posto di sette incrementando lo stoccaggio dell’impianto? Come si può affermare che l’aumento dello stoccaggio dell’impianto da 26.531 mc a 32.871 mc non sia un aggravio di rischio? Bucci deve spiegare ai cittadini quale interesse a trasferirsi in un altro sito possa avere un’azienda alla quale oggi è stato concesso un incremento produttivo ‘al fine di poter disporre di serbatoi, realizzati con materiali a maggior compatibilità chimica rispetto ai nuovi prodotti chimici e petrolchimici in commercio, ciascuno di capacità tale da contenere il quantitativo di prodotto necessario a caricare un treno blocco da circa 800 metri cubi’”.

Quindi il Pd ripercorre tutte le volte in cui il sindaco, in questi primi tre anni di mandato, ha dato l’annuncio della delocalizzazione: è un caso molto scottante, insomma, e pare proprio l’ennesimo schiaffo al Ponente; il gradimento della Giunta comunale da queste parti è ai minimi storici, chissà se in questi due anni Bucci e i suoi assessori saranno in grado d’invertire la tendenza.

Alberto Bruzzone


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