Le cinque streghe di Albisola tra amore e leggenda

La leggenda delle streghe in questione non incute timore, ma curiosità; a differenza delle temibili streghe di un tempo, le cinque streghe di Albisola erano simpatiche e ‘bizzarre’: si ritenevano abili in rituali magici d’amore tant’è che nella piazzetta dinnanzi a Villa Gavotti animavano spesso le notti di luna piena con i loro sabba mentre con le loro formule magiche incuriosivano gli abitanti che portavano loro pane dolce in cambio di una ‘fattura d’amore’.

I loro intrugli e le danze magiche tuttavia avevano un preciso scopo, ossia fare in modo che il Marchese contraccambiasse l’amore per una di loro che era perdutamente innamorata di lui; la strega invaghita del nobile, oramai allo stremo delle forze per gli inutili tentativi, si affidò alle altre quattro per tentare di creare una forza efficace: anche questo tentativo non servì e dovette rassegnarsi all’idea che non avrebbe mai avuto l’amore del Marchese tanto desiderato.

Senza speranza la strega decise di fuggire e raggiunse l’attuale monte Cucco in disperata solitudine: dalla cima, in preda alla rabbia, si sfogò in un urlo assordante che portò ad un forte terremoto che spaccò in due la roccia formando una grossa crepa tutt’oggi visibile che prese il nome di ‘Bricco Spaccato’; della strega non si ebbero più notizie, ma l’ipotesi più probabile è che sia finita nella stessa nella crepa della roccia fino a schiantarsi al suolo.

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