Attualità - 06 dicembre 2020, 12:32

Sindacato Nursing Up, De Palma: "I dati del Censis sulla fragilità del sistema sanitario italiano sono un vaso di Pandora già scoperto"

"A discapito di una qualità nella tutela della salute del cittadino che va scemando e che mostra lacune in frangenti come questo"

Sindacato Nursing Up, De Palma: "I dati del Censis sulla fragilità del sistema sanitario italiano sono un vaso di Pandora già scoperto"

“L’abbiamo sempre sostenuto con forza seppur nell’amarezza del caso, l’Italia è tra i paesi europei che investe meno risorse nella sanità pubblica: è quanto emerge dai recenti dati del 54° rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese che dà ragione alle nostre indagini sindacali sulle croniche carenze strutturali, organizzative e di personale degli ospedali, mettendo in evidenza come non solo siamo affetti da una sistematica impreparazione sulla prevenzione delle epidemie, ma soprattutto ci fa riflettere sul fatto che l’impegno governativo dell’anno scorso in termini d’investimenti di risorse è inferiore a Germania, Francia, Svezia e Regno Unito; e guarda caso sono proprio questi alcuni dei paesi dove gli infermieri italiani, con la loro brillante preparazione professionale, oltre la media europea, come conoscenze ed esperienza trovano isole felici dove ottenere un riconoscimento economico pari alle prestazioni che sono in grado di offrire, con stipendi che per l’Italia sono pura utopia”: con queste parole Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up.

“Non c’è stato – spiega De Palma – un ricambio adeguato d’infermieri negli ultimi due anni: il -8,3% dimostra come, rispetto ai colleghi andati in pensione, non abbiamo avuto pari entrate di personale; tutto questo si unisce amaramente alle carenze del sistema, ai tagli avvenuti negli anni difficili successivi alle cattive gestioni, a problematiche di strutture vetuste che soffrono momenti d’emergenza come questo dove la forza lavoro, seppur di qualità, non può sorreggere il numero di ricoveri e ci colloca, in epoca Covid, in netto svantaggio rispetto non solo agli altri paesi europei ma soprattutto in serio affanno nella battaglia contro un virus che non vuole saperne d’essere debellato in questa seconda ondata; il che ci fa temere che, di fronte ad un’ipotetica terza ondata, rischiamo seriamente di crollare”.

“Che fine fanno i nostri neolaureati – si chiede De Palma – che dovrebbero supportare chi va in pensione? Siamo sicuri che scelgano la sanità pubblica? Siamo certi che non decidano subito per la libera professione o per la scelta di vita all’estero come fanno coloro che hanno già qualche anno d’esperienza? Dove sono le assunzioni che servirebbero in parte coprire la falla della mancanza di personale che tocca le 90.000 unità e che ci pone in una condizione di disagio evidente di fronte a casi di colleghi che in un solo turno effettuano prestazioni in reparti prima Covid e poi no-Covid rischiando pure di diventare potenziali untori alla luce delle carenze di protezione e la mancanza di tamponi continuativi agli stessi operatori sanitari?”

“Tutto questo – conclude De Palma – ovviamente a discapito di una qualità nella tutela della salute del cittadino che va scemando e che mostra lacune in frangenti come questo dove lo sforzo è triplo ma le risorse in campo sono limitate. Insomma il 54° rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese accende la luce su un vaso di Pandora già ampiamente aperto di cui noi infermieri paghiamo da tempo i mali”.

Comunicato stampa

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