Politica - 11 dicembre 2020, 13:49

Il premier Conte estremamente cauto su eventuali concessioni per spostamenti a Natale

“Il Parlamento è sovrano – ha affermato – ma eventuali eccezioni non snaturino l’impianto complessivo: non possiamo permetterci una terza ondata”

Il premier Conte estremamente cauto su eventuali concessioni per spostamenti a Natale

Rispondendo alle domande dei giornalisti al termine dei lavori del Consiglio europeo e dell'Eurosummit, il premier Giuseppe Conte non si è sottratto dall’esprimersi in merito all’ipotesi di modifiche alla norma che prevede l’impossibilità di uscire dal proprio comune di residenza nelle giornate del 25, 26 dicembre e primo gennaio.

La norma crea un problema oggettivo – ha ammesso il premier in relazione al fatto che chi si trova in una città medio-grande avrà maggiori possibilità di incontrare i parenti rispetto a chi vive in piccoli centri – C’è grande sensibilità parlamentare a riguardo e noi stessi non siamo contenti di introdurre misure più restrittive. Lo abbiamo fatto guardando ai numeri dei contagi che restano elevati e al rischio, condiviso anche qui con altri leader europei, che possa arrivare una terza ondata. Non possiamo consentire che in quei giorni vi siano occasioni di convivialità tra parenti e conoscenti: dobbiamo operare per mantenere queste restrizioni”.

“Se poi il Parlamento, assumendosene tutta la responsabilità – ha sottolineato -, vuole introdurre qualche eccezione per i comuni più piccoli e che possa avere comunque una logica di mantenimento, ad esempio consentendo la circolazione in un raggio chilometrico contenuto, ci confronteremo. Ovviamente il Parlamento è sovrano, ma quello che posso dire è che qualsiasi misura che possa costituire un’eccezione rispetto al piano predisposto sia all’insegna della cautela, perché non può far saltare l’impianto complessivo”.

“Quelle misure sono pensate in un coacervo di meccanismi limitativi che hanno un equilibrio. Se salta l’equilibrio, poi rischiamo davvero di scatenare una terza ondata di contagi e non ce la possiamo permettere, ha concluso il premier.

Gabriele Massaro


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