Il tempo passa, i problemi restano, anzi, più il tempo passa e più i problemi rischiano d’ingigantirsi se non vengono opportunamente affrontati: perché se è vero che al momento nel quartiere di Ca’ Nuova sulle colline tra Voltri, Palmaro e Pra’, c’è una sola dottoressa del Servizio sanitario nazionale per una platea di cittadini che s’aggira intorno alle seimila unità, è altrettanto vero che nelle prossime settimane questa dottoressa andrà in pensione.
E tutto questo non solo è inaccettabile in qualsiasi epoca, ma lo è ancor più adesso visto che il Covid dovrebbe aver insegnato (ma il condizionale purtroppo è sempre d’obbligo) quant’è fondamentale la rete d’assistenza territoriale, a partire appunto dai medici di base. E allora non esiste al mondo, ma proprio non esiste al mondo, che debba restare scoperto un quartiere così popolato anche perché i problemi di Ca’ Nuova sono già molteplici e aggiungerne uno di così vasta portata non solo è dannoso, ma pure estremamente controproducente.
La questione per fortuna non passa sotto silenzio, anzi, a livello comunale se ne sta interessando con grande impegno il consigliere della Lega nonché presidente della commissione welfare di Palazzo Tursi Fabio Ariotti: già qualche settimana fa aveva provato a sensibilizzare l’amministrazione comunale con un’interrogazione in sala rossa chiedendo ai rappresentanti della Giunta Bucci, in particolare all’assessore con delega alle Politiche sanitarie Massimo Nicolò, di portare la questione in Regione visto che gli investimenti sulla sanità sono di stretta competenza regionale, anche tramite il braccio operativo rappresentato da Alisa, l’ente che coordina le varie Asl. La questione quindi è ampiamente segnalata sia a Palazzo Tursi che alla Giunta e al Consiglio regionale tant’è vero che nei giorni scorsi Ariotti ha effettuato un sopralluogo in via 2 Dicembre, ovvero nella parte alta di Ca’ Nuova, insieme a rappresentanti del Municipio VII Ponente, dell’Asl3, della Farmacia San Giovanni, della Pubblica Assistenza Misericordia Ponente Soccorso e soprattutto insieme al nuovo presidente della commissione regionale sanità, il savonese Brunello Brunetto, esponente della Lega.
“La dottoressa che lavora a Ca’ Nuova - afferma Ariotti - andrà in pensione presumibilmente a gennaio, attualmente riceve e visita in uno studio al primo piano di un palazzo di via 2 Dicembre; il problema a nostro avviso sono sia le strutture che il personale. Bisogna che per questo quartiere vengano fatti investimenti su entrambi i fronti: occorre stimolare nuovi medici a venire a lavorare da queste parti, ma per farlo occorre anche creare degli studi e degli ambulatori che siano il più moderni e il più facilmente raggiungibili possibile, con l’eliminazione delle barriere architettoniche; non bastano le professionalità, servono anche gli spazi adeguati”. Su questo tema Ariotti ha incontrato il favore di tutti i presenti, a partire appunto da Brunetto, che oltre ad essere un neo eletto consigliere regionale, è un medico specializzato in anestesia, rianimazione e terapia del dolore, impiegato presso l’Asl2. L’ipotesi sarebbe quella di adattare alcuni locali laddove un tempo era aperto il supermercato Conad, ovviamente mettendoli a norma e creando tutte le condizioni per un utilizzo di tipo medico-sanitario.
A spingere in questa direzione è anche il Comitato Ca’ Nuova, in particolare con i suoi esponenti più impegnati Nicolò Catania e Giuseppe Patruno: “Durante il precedente ciclo amministrativo regionale - ricorda Ariotti - il comitato aveva organizzato una raccolta di firme e questa sottoscrizione era stata portata in Regione all’attenzione dell’allora assessora alla Sanità Sonia Viale; ora l’intenzione è quella di sottoporre il problema direttamente al presidente regionale Giovanni Toti che, com’è noto, ha voluto mantenere nelle sue mani la delega alla Sanità: è tutta una questione regionale anche perché la proprietà dei locali dell’ex Conad è di Arte, ovvero l’Azienda regionale territoriale per l’edilizia della provincia di Genova”. Intanto nell’immediato occorre almeno un medico per le migliaia di persone che vivono su queste colline, molte delle quali sono anziane; poi nulla vieta di pensare anche un po’ più in grande, anzi: “Il modello - commenta Ariotti - è quello degli ambulatori di via Sbarbaro nel quartiere Diamante di Begato, la situazione era più o meno la stessa rispetto a qui, l’investimento è stato fatto ed ora le cose funzionano”.
Adesso quindi “si va avanti, - conclude Ariotti - l’intenzione è quella ovviamente di avere un medico che vada a sostituire la dottoressa attuale appena andrà in pensione e di portare avanti questo percorso iniziato mesi fa con la volontà di un lavoro condiviso a livello istituzionale, in modo da poter trovare le risorse necessarie per il rifacimento dei locali ex Conad e adibirli a studi medici polifunzionali. Così il quartiere potrà avere a disposizione degli studi medici dignitosi, accessibili e all’avanguardia, con la possibilità di ospitare diversi medici”. Pensare che nel 2020 tutto questo sia una conquista lascia un po’ interdetti, ma così purtroppo è: almeno che ci si arrivi.
Politica - 23 dicembre 2020, 15:29
Ca’ Nuova, corsa contro il tempo per non restare senza medico di base
La dottoressa attualmente in servizio andrà in pensione nelle prossime settimane ed una platea di seimila cittadini rischia di rimanere scoperta, il consigliere comunale Fabio Ariotti continua a fare pressioni su Regione Liguria: “Servono professionalità, ma anche nuovi studi medici”
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