Attualità - 12 marzo 2021, 15:22

Molassana, ex Cinema Nazionale: nasce un comitato di cittadini per la riqualificazione

Dopo l’incendio il caso è finito in sala rossa a Tursi: il Comune ha avviato una diffida nei confronti dei proprietari e chiesto la messa in sicurezza, il presidente del Municipio e i cittadini sperano nella restituzione in tempi brevi dello spazio alla collettività come polo culturale

Molassana, ex Cinema Nazionale: nasce un comitato di cittadini per la riqualificazione

L’incendio che poche sere fa s’è consumato nei fondi dell’ex Cinema Nazionale di Molassana ha riacceso i riflettori su una questione annosa, quella della sua riqualificazione e restituzione alla comunità come luogo d’incontro e cultura prima che l’inesorabile degrado frutto del tempo e dell’incuria lo porti via per sempre, e ritrovarsi di fronte all’ennesima occasione persa.

Proprio per evitare questo a Molassana, dove gli abitanti hanno sempre chiesto e proposto soluzioni per la riqualificazione di quello spazio, si sta formando un comitato per spingere verso una sistemazione in tempi brevi: “Abbiamo deciso di formare un comitato perché ci permette di diventare interlocutori delle istituzioni ed appena ci costituiremo cercheremo di essere ascoltati tutte le volte che si parlerà del cinema” spiega Gaetano D’Elia che insieme ad altri cittadini fa parte del comitato promotore e che in passato aveva già avviato una petizione per la riqualificazione dell’ex Cinema Nazionale di Molassana che ad oggi ha superato le mille sottoscrizioni; non è la prima e neanche l’unica raccolta firme: “Noi da anni chiediamo attenzione per questo luogo, una prima raccolta firme risale agli anni ’90” ricorda D’Elia.

Ma tornando agli obiettivi del comitato: “Le nostre proposte - prosegue D’Elia - saranno quelle di cercare di riportare l’edificio ad una funzione pubblica e culturale diventando uno spazio per il mondo del teatro e del cinema e poi essere a disposizione dei cittadini e delle associazioni della zona come luogo d’incontro, questo in linea di massima, ma avvieremo anche dei dibattiti con la cittadinanza per capire quali saranno le aspettative nel dettaglio”.

Dopo l’incendio il caso dell’ex Cinema Nazionale è approdato anche in sala rossa con un’interrogazione del consigliere Guido Grillo di Forza Italia che ha chiesto quali iniziative erano state attivate nei confronti della proprietà privata in questi anni. A rispondere è stata l’assessora all’Urbanistica Simonetta Cenci che ha annunciato che è stato avviato un procedimento di diffida applicando l’articolo 89 bis del vigente regolamento edilizio comunale, quello per il contrasto del degrado urbano: dopo una notifica iniziale in cui si chiede alla proprietà di “dare corso ad interventi di riqualificazione dell'edificio presentando entro novanta giorni una proposta dettagliata per l’esecuzione degli interventi edilizi di risistemazione dell’immobile”, nel caso i tempi non venissero rispettati “verrà dato corso all’esecuzione, in via sostitutiva e a spese dei soggetti inadempienti, dei lavori necessari in via d’urgenza per porre in sicurezza l’immobile” spiega Cenci.

Un’escalation di conseguenze nel caso in cui l’inerzia si protraesse oltre i cinque anni: “Per contrastare il degrado urbano si potrà attribuire all’edificio una funzione pubblica o d’interesse generale seguendo quanto disposto dalla legislazione nazionale e regionale vigente”. Da tempo il Municipio è in contatto con la proprietà e chiede alle istituzioni comunali e regionali un intervento per l’acquisizione dell’immobile: “Ora speriamo che questa volta la situazione si risolva definitivamente restituendo al quartiere quello spazio come polo culturale, punto di riferimento per associazioni e scuole e luogo d’aggregazione” dice il presidente del Municipio Roberto D’Avolio.

Mentre D’Elia spera che la messa in sicurezza non si limiti ad una chiusura dello spazio con transenne e nastri bianchi e rossi in attesa di una sistemazione a data da destinarsi: “Quest’incendio ha riacceso i riflettori sulla sicurezza, che sicuramente è importante, ma allo stesso tempo collaterale: non vorremmo che tutto si limitasse a questo e che l’ex Cinema venisse semplicemente sigillato rimanendo inutilizzato. La nostra speranza è che questo riaprire la discussione porti a concludere delle trattative con la proprietà per avviare una riqualificazione in tempi brevi, visto che ultimamente i proprietari si sono detti disponibili a vendere. E per farlo si potrebbero utilizzare dei fondi del Recovery fund destinati all’integrazione culturale delle periferie”.

Tutto con l’obiettivo d’accorciare i tempi di una sistemazione ed evitare che il prossimo incendio non si limiti ai fondi e rischi di portarselo via per sempre.

Rosangela Urso


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