Attualità - 16 marzo 2021, 14:30

Chiusura con il botto per le Giornate Mazziniane

Il Museo del Risorgimento di via Lomellini e il Comune di Genova, in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera trasmetteranno via social un omaggio in musica offerto dai Maestri Andrea Cardinale al violino e Josè Scanu alla chitarra

Chiusura con il botto per le Giornate Mazziniane

Si concluderanno nella giornata di domani le Giornate Mazziniane 2021. Per ricordare l’anniversario numero 149 della morte di Mazzini (avvenuta il 20 marzo 1872), sono state deposte alcune corone di alloro nella casa Natale in via Lomellini 11, attualmente sede dell’Istituto Mazziniano. Altre corone sono state sistemate a Palazzo Tursi e in piazzale Mazzini, dove è collocato il monumento a lui dedicato. La deposizione è stata a cura del Comune di Genova.

Sul canale Youtube di Genova More Than This e sulla pagina Facebook del Museo del Risorgimento sono visualizzabili tre brevi video per conoscere l’immagine pubblica e la storia privata del politico. Ciò è stato reso possibile grazie alle raccolte conservate al Museo Mazziniano. Il primo video racconta le scelte politiche per l’Unità d’Italia, il secondo è dedicato alle donne della vita pubblica e privata del patriota mentre il terzo parla dei suoi gusti e delle sue abitudini alimentari.

Il canale Youtube di Genova More Than This e la pagina Facebook del Museo del Risorgimento trasmetteranno domani un omaggio in musica offerti dai Maestri Andrea Cardinale (violino) e Josè Scanu (chitarra).

Al di là degli eventi di questi giorni, quando possibile, vale sempre la pena di andare a visitare il Museo del Risorgimento dato l’inestimabile patrimonio storico che vi è custodito. Nelle sale dei locali nel centro storico è possibile ammirare gli enormi ‘fazzoletti’ risorgimentali che venivano realizzati in funzione celebrativa e propagandistica, molto diffusi in Italia a partire dall’elezione al soglio pontificio nel 1846 di Pio IX. Altri fazzoletti sono riferiti all’alleanza tra il Piemonte e la Francia in occasione della Seconda Guerra di Indipendenza nel 1859, tappa fondamentale del Risorgimento.

Specialmente a Genova, i fazzoletti erano molto diffusi ed esposti alle finestre durante le dimostrazioni popolari. Altri esemplari erano invece esibiti nei ‘salotti’ cittadini. E ancora, le bandiere storiche: la raccolta si è formata grazie a donazioni al Comune di Genova e consta di cinquantasei unità, tra bandiere di diversi formati, stendardi, labari, drappi. Tra i pezzi più significativi la Bandiera della Repubblica di Genova (del 1746, in seta), la Bandiera della Giovine Italia (in seta, risalente al 1833), il Tricolore Dio e Popolo (in lana, del 1847) e la Bandiera dei Mille, realizzata a Napoli nel 1860.

Nel museo del Risorgimento non è solamente la figura di Mazzini a rivivere: accanto ad essa si trovano quelle di Giuseppe Garibaldi e le Camicie Rosse e di Goffredo Mameli e l’Inno d’Italia. Il percorso espositivo ripercorre dunque le vicende storiche che hanno portato all’Unità d’Italia dalla rivolta genovese anti-austriaca del 1746 sino all’inaugurazione del monumento dei Mille a Quarto nel 1915.

Purtroppo attualmente, a seguito del passaggio della Liguria in zona arancione dal 15 marzo, i Musei e i luoghi della Cultura sono chiusi, e sono sospese le mostre e gli eventi in presenza, fino a nuova comunicazione. Proseguono, invece, gli eventi digitali come l’omaggio musicale di Cardinale e Scanu.

Giacomo Grassi

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