È stata convocata per venerdì 26 marzo alle 17, la seduta con procedura d’urgenza, in videoconferenza, della terza Commissione del Municipio VIII Medio Levante: Servizi alla Persona, Servizi Civici, Cultura Sport e Tempo Libero, Gestione Patrimonio.
Al terzo punto dell’ordine del giorno c’è la mozione (presentata il 19 febbraio - proponenti Pd; Noi con Morgante; A Sinistra; Italia Viva; M5Stelle) che riguarda l’apposizione di una Pietra d’inciampo commemorativa della famiglia Sonnino.
“L’idea è nata per le celebrazioni del Giorno della Memoria - dichiara la prima firmataria e presidente della terza commissione Elena Putti, Pd - A Genova già c’è una scalinata intitolata a Piera Sonnino, però vorremmo anche fare in modo di apporre nel Municipio Medio Levante una pietra di inciampo o una targa, per ricordare anche i suoi fratelli deceduti nei campi di concentramento. La famiglia e la cittadinanza locale sono già disposti a farsi carico delle spese”.
La famiglia Sonnino si nascose per 9 mesi in un alloggio segreto in via Padre Semeria 21, nel quartiere di San Martino e, denunciata alle autorità da un delatore, fu arrestata dalla polizia italiana il 12 ottobre 1944, rinchiusa nel carcere di Genova e da lì trasferita al campo di transito di Bolzano, da dove venne deportata ad Auschwitz Birkenau, il 24 ottobre: degli 8 componenti della famiglia solo Piera fece ritorno.
La donna ha raccontato nel volume autobiografico ‘Questo è stato - Una famiglia italiana nel lager’, la sua esperienza della deportazione. Le sue figlie Bice e Maria Luisa hanno voluto con forza un ricordo della città della madre: l’intitolazione di una strada, iniziativa promossa da Anpi e approvata dal Municipio Bassa Valbisagno il 10 novembre 2018, tra via Filippo Casoni e Terralba.
“Sonnino fu proprio deportata dagli italiani fascisti e questo va ricordato - aggiunge Putti - strumento contro tutte le discriminazioni, un messaggio universale lanciato proprio da questo Municipio, dal quartiere di San Martino”.
Altro obiettivo nella mozione di Putti è trasmettere il messaggio nelle scuole, possibilmente con la testimonianza della figlia di Piera. Ed è questo l’impegno che si chiede al presidente del Municipio Vesco e la sua giunta: attivarsi per apporre la pietra e divulgare l’iniziativa coinvolgendo gli istituti scolastici del quartiere affinché, per tenere viva la memoria e lanciare un monito a tutte le discriminazioni, si possano creare momenti di incontro con i ragazzi e raccontare questa pagina di storia.
Per diffondere l‘iniziativa il ‘Comitato Antirazzista Mediolevante,’ un mese fa ha lanciato su Change.org una raccolta firme, ben 740. I cittadini del Municipio Medio Levante, riuniti perché preoccupati dal crescente clima di odio, razzismo e la presenza proprio nel Municipio di sedi di organizzazioni neofasciste, otre quello che è considerato uno ‘scellerato’ ordine del giorno approvato in Consiglio Comunale a Genova che equipara crimini storici a storici ideali che hanno animato la resistenza e la nascita della Costituzione democratica, sottolineano un rifiuto da parte della cittadinanza, “riuniti attorno a un principio: quello dell’uguaglianza di tutti gli esseri umani senza distinzioni di razza, etnia, genere, classe sociale o altro”.
All’ordine del giorno di venerdì si tratta ancora di violenza, contro le donne, attraverso l’audizione di Chiara Panero, presidente dell’associazione ‘Per non subire violenza’; e della presidente Manuela Caccioni, associazione Antiviolenza Mascherona.
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