Attualità - 26 marzo 2021, 12:45

Il mistero di via del Campasso, l'unica ancora non riaperta dopo l’inaugurazione del Ponte San Giorgio

Della questione si sta interessando il capogruppo del Partito Democratico al Municipio Centro Ovest, Amedeo Lucia: “L’unica certezza è che è comparso un container che prima non c’era”

Il mistero di via del Campasso, l'unica ancora non riaperta dopo l’inaugurazione del Ponte San Giorgio

Strada di confine tra Centro Ovest e Valpolcevera, via Campasso porta dritti in via della Pietra ed è quindi essenziale al traffico tra le due zone. Ma è anche l’unica ancora non riaperta dopo la costruzione di ponte San Giorgio.

Un’anomalia coperta pure da un po’ di mistero, visto che non appaiono chiari o, quantomeno non sono di pubblico dominio, i motivi che la rendono ‘off-limits’. O potrebbe essere finita nei meandri e contorsioni della burocrazia italiana, visto che pare nessuno riesca a comprendere perché è ancora non percorribile. E a peggiorare la situazione è apparso un container che la blocca definitivamente: serve finalmente per i lavori adeguati all’apertura o cosa?

Interrogativo al quale è impegnato da tempo a cercare di far rispondere Amedeo Lucia, capogruppo Pd nel Municipio di Centro Ovest, che ricorda la storia della strada e gli sforzi fatti per la sua riapertura, rimasti finora vani. “Nei mesi scorsi - afferma - attraverso le riunioni dell’Osservatorio Demolizione Ricostruzione e viabilità, si era venuti a conoscenza dell’imminente riapertura di via del Campasso, strada che collega il Campasso con via della Pietra, Brin e la Valpolcevera e permette da qui, in 5 minuti, il collegamento con il centro città. Unica arteria chiusa con il crollo del Morandi non ancora percorribile dopo la ricostruzione del nuovo”.

“Se in un primo momento si era ipotizzata la riapertura al termine del mese di gennaio, successivamente era stata indicata la fine di febbraio; siamo a fine marzo e la via resta ostinatamente chiusa”, ricorda l’esponente del Pd in via Sampierdarena. Che cita una sua mail del 12 marzo scorso inviata a sindaco, commissario, assessorati alla mobilità e ai lavori pubblici e Osservatori per ottenere delucidazioni su una situazione che pare assurda.

Tre giorni dopo ecco la risposta; la strada risultava già riconsegnata al Comune e si pensava addirittura fosse stata contestualmente riaperta. Lucia fa una foto della via ancora transennata e quindi pervicacemente chiusa e invia a chi di dovere. Passano 8 giorni e la segreteria del Commissario alla Ricostruzione informa che l’8 marzo via Campasso era stata riconsegnata al Comune di Genova. E che se voleva ulteriori ragguagli si sarebbe dovuto rivolgere alla Direzione Facility Management Settore Gestione Strade.

Nel frattempo è apparso, unica certezza di questa sorta di telenovela, il container. Oggetto non di piccole dimensioni che ha ingenerato la mesta sensazione nel popolo campassino che la riapertura poteva attendere.

Amedeo Lucia fa sapere che le utenze sotterranee sono state eseguite e la strada asfaltata e resterebbero perciò da installare illuminazione e altro utile all’agibilità della preziosa e antica arteria. Il capogruppo Pd ha tenacia e pazienza e torna allora all’attacco con altra mail, dove chiede alla civica amministrazione che si faccia finalmente chiarezza sui tempi di riapertura della strada, informando il parlamentino Centro Ovest e il presidente sullo stato dei lavori. I cittadini, sostiene il politico di Sala Baldini, meritano “informazioni puntuali”.

Dino Frambati

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