Attualità - 08 aprile 2021, 17:39

Il professore di Razzetti si complimenta con l’ex allievo: "Che ne sapevano gli altri dei tuoi sogni"

Alessandro Cavallini, docente al Nautico, scrive al nuotatore che ha centrato il record assoluto italiano nei 200 misti e guadagnandosi il pass per le Olimpiadi di Tokyo: "Sono sicuro che non avrai rimpianti e festeggerai le tue scelte"

Il professore di Razzetti si complimenta con l’ex allievo: "Che ne sapevano gli altri dei tuoi sogni"

Alessandro Cavallini, ex docente del Nautico di Alberto Razzetti, record assoluto italiano nei 200 metri misti ai campionati di nuoto a Riccione, si rivolge al suo alunno: sabato, appena visto in tv del record, gli ha scritto un’accorata lettera dove dipinge le sue tante qualità.

“Scuola e sport possono coesistere, a volte difficilmente ma la convivenza è assolutamente possibile - scrive Cavallini - se i protagonisti delle parti in causa possiedono una buona dose di caparbietà, determinazione e capacità d’ascoltare e farsi ascoltare; tra i tanti atleti/alunni con cui ho incrociato il cammino durante la mia vita da allenatore, docente ed osteopata c’è anche Razzetti. In questa foto esulta perché pochi minuti fa a Riccione, oltre a vincere il titolo italiano nei 200 misti stabilendo il nuovo record italiano, ha ottenuto il pass per le Olimpiadi di Tokyo; i giochi a cinque cerchi sono il sogno di tanti atleti e lo sono sempre stati, fin da bambino, anche di Alberto. Lui è stato mio alunno al Nautico di Camogli: ragazzo serio, determinato, concentrato sullo studio il giusto perché il nuoto e la voglia di sfondare in corsia erano forti, molto forti; ma attenzione: ‘il giusto’ significa voti tutti sopra il 7 e l’8, mica come quelli che ogni anno debiti su debiti o magari anche bocciature, perché per Alberto il tempo, non solo quello cronometrico, è sempre stato prezioso”.

Cavallini racconta che l’estate era il tempo da dedicare senza distrazioni al nuoto, ai doppi allenamenti giornalieri, e quindi mettere fieno in cascina (tutti 7 e 8): durante l’anno scolastico era vitale per puntare al sogno che coltivava fin dalle prime bracciate. “Ricordo anche qualche collega (pochi per fortuna) a cui non interessava il modo in cui Alberto passava le giornate: contava il rendimento scolastico e la sua predisposizione ad ascoltare in classe senza distrarsi e disturbare. Ed in questo Alberto era eccezionalmente uguale a moltissimi studenti italiani. Ma a lui, che se non gli andavi giù te lo faceva capire, a volte non veniva perdonato d’essere capace di rendere senza ammazzarsi di studio al pomeriggio... perché ‘sei bravino Alberto ma pensa se studiassi...’ Che ne sapevano loro?! Che ne sapevano delle cose che hai dovuto lasciare per inseguire i tuoi sogni?! Che ne sapevano dei lunghi colloqui con il tuo allenatore quando fatica, stress e dubbi si facevano pesanti?! Che ne sapevano delle verifiche e le interrogazioni preparate in auto alle 22 rientrando a casa!? Che ne sapevano della voglia di diventare un campione, ma allo stesso tempo essere un ragazzo normale!? È la scuola Alberto, ma c’è anche chi comprende e qualcosa lentamente, molto lentamente, sta cambiando per gli atleti/studenti”.

L’ex prof descrive bene i sacrifici del giovane: casa e affetti a Sestri Levante, la scuola per prepararsi a un futuro lavorativo non ancora ben delineato a Camogli e base logistica per preparare testa e muscoli in acqua e in palestra presso la piscina della Sciorba di Genova. Ogni posto distante dall’altro e 25 chilometri ogni volta da coprire, anche col supporto di mamma o papà. “Stasera sono sicuro che non avrai rimpianti - lo saluta con affetto e orgoglio - e che festeggerai pensando alla bontà delle scelte che hai fatto fino a qui, supportato soprattutto dai tuoi cari, dal tuo allenatore Davide Ambrosi e da coloro che negli anni ti hanno aiutato a fare il primo passo dentro a quel sogno. Che sia solo l’inizio! Ciao Alberto e bravo! Uno dei tuoi Prof al Nautico di Camogli”.

Rosa Cappato

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