Attualità - 29 aprile 2021, 15:00

Genova si 'avvicina' ancora di più a Torino e Milano grazie al Recovery Fund

Coi fondi in arrivo dall’Europa verranno attuati miglioramenti tecnologici e potenziamenti ferroviari in grado di eliminare rallentamenti e ‘colli di bottiglia’ lungo le tratte per le metropoli del nord-ovest

Genova si 'avvicina' ancora di più a Torino e Milano grazie al Recovery Fund

Saranno soprattutto miglioramenti tecnologici, upgrade e potenziamenti dei binari già previsti dai diversi piani predisposti da Ferrovie a consentire a Genova di ‘avvicinarsi’ a Milano e Torino. Per la precisione, dalle attuali (quasi) due ore a un’ora o forse anche qualcosa di meno, via treno. Per la tratta verso Milano i finanziamenti arriveranno dall’Europa, mentre per quella verso Torino, Bruxelles coprirà solo una parte, ma il resto è già previsto.

I lavori per il Terzo Valico dei Giovi stanno andando avanti secondo tabella di marcia e non destano preoccupazione. Al contempo, ci sono alcuni nodi sul tavolo che riguardano le tecnologie ferroviarie e i raddoppi di alcune tratte, che rischierebbero altrimenti di creare ‘colli di bottiglia’ con l’effetto di rallentare i convogli.

In buona sostanza, è un po’ come se a quest’Italia da far ripartire nella fase post-pandemia il governo Draghi abbia previsto di applicare una sorta di ‘cura del ferro’, riferita alla rete ferroviaria. Genova, in tal senso, è certamente coinvolta soprattutto nelle tratte verso Milano e Torino, senza dimenticare i lavori per il nodo cittadino che stanno andando avanti. Per l’alta velocità ferroviaria il Piano e il Fondo Complementare prevedono investimenti per oltre 15 miliardi. Sul tratto Liguria-Alpi i tempi di percorrenza saranno quindi dimezzati e la capacità sarà aumentata da 10 a 24 treni l’ora sulle tratte soggette a quadruplicamento in prossimità del nodo di Milano (Rho-Parabiago e Pavia-Milano-Rogoredo), come scritto nel Pnrr del Governo. L’Europa per l’accesso ai soldi del Recovery ha imposto la conclusione dei lavori entro il 2026 e la necessità di avere progetti già pronti al finanziamento: ecco perché il miglioramento delle due tratte si presta ad ottenere il via libera della Commissione.

I 53 chilometri di ferrovia del Terzo Valico fanno parte del corridoio Reno-Alpi, uno degli assi della rete TEN-T che punta a collegare in modo efficiente Rotterdam con Genova e quindi il Mare del Nord con il Mar Mediterraneo. La nuova linea sarà quindi collegata alle linee già esistenti attraverso la costruzione di quattro interconnessioni che saranno realizzate a Voltri, Genova Parco Campasso, Novi Ligure e Tortona. Nella struttura complessiva dell’opera è stata annessa anche la realizzazione del Nodo Ferroviario di Genova, un sistema di collegamenti cittadini che permetterà di portare l’alta capacità veloce fino al porto, oltre che di separare i treni merci e quelli ad alta velocità da quelli usati per le tratte regionali.

Due settimane fa è stata sancita la fine degli scavi della galleria di Serravalle, la seconda per lunghezza e importanza del Terzo Valico: con il breakthrough Cociv, il general contractor per la progettazione e la realizzazione del Terzo Valico guidato da Webuild, nonostante le difficolta legate al Covid ha raggiunto il 65% di scavi in sotterranea. Una pietra miliare che permette il collegamento senza interruzioni di tutti i cantieri operativi che si sviluppano in una tratta di tracciato di linea ferroviaria di circa 22 km nel lato Piemontese dell’opera. Ad assistere all’abbattimento del diaframma, tenutosi all’interno del camerone di Serravalle nel cantiere di Libarna (comune di Arquata, provincia di Alessandria), il ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, il commissario straordinario del Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi e Nodo di Genova, Calogero Mauceri, l’amministratore delegato Webuild, Pietro Salini, l’amministratore delegato e direttore generale del gruppo FS Italiane, Gianfranco Battisti, i governatori di Liguria e Piemonte, Giovanni Toti e Alberto Cirio.

Giacomo Grassi

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