Attualità - 21 maggio 2021, 08:45

Parchi Liguria, dopo il blocco Covid ripartono le attività all'interno delle aree protette

L'epidemia ha bloccato per oltre un anno gran parte delle attività outdoor, quali educazione ambientale ed escursioni guidate

Parchi Liguria, dopo il blocco Covid ripartono le attività all'interno delle aree protette

Arriva in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità - il 22 maggio - e della Giornata Europea dei Parchi – il 24 maggio – l’annuncio di Federparchi Liguria, in collaborazione con il Settore Parchi della Regione Liguria, di una completa ripresa delle attività nelle aree protette regionali dopo l’epidemia di Covid che per oltre un anno ha bloccato gran parte delle attività outdoor, quali educazione ambientale ed escursioni guidate.

"Sull’onda del tema proposto da Federparchi a livello nazionale “Respiro nei Parchi, Respiro dei Parchi” vengono proposti numerosi eventi in modalità mista (presenza e online) per testimoniare l’importanza della relazione fra l’uomo e la natura, fra il benessere delle persone e delle comunità e la tutela della biodiversità, fa cui, lunedì 24 maggio un importante convegno sulla biodiversità con la partecipazione di importanti professionalità scientifiche, trasmesso interamente sulla piattaforma Zoom e sulla pagina Facebook di Regione Liguria" commenta il coordinatore Roberto Costa. 

"Ma quale è lo stato di salute e quali sono le prospettive attuali delle aree protette della Liguria? Non mancano le minacce, come i recenti progetti di ricerche minerarie, ma ora il momento è propizio per voltare pagina, guardare avanti e mettere in campo, in primis da parte della Regione Liguria, che ne possiede importanti professionalità e capacità tecniche, una rinnovata strategia di sistema per le nostre aree protette". 

"La crisi “Covid 19” ha dimostrato che il futuro dovrà essere incentrato sui temi della sostenibilità ambientale e della salute, che si sono intrecciati in maniera evidente con il tema della pandemia; serve quindi la capacità di non limitare gli obbiettivi alla sola tutela e gestione del territorio da un punto di vista naturale ma di estenderli all'azione necessaria a promuovere sinergie con l’agricoltura, il turismo, la ricerca e la cultura, con le istituzioni, gli enti locali, le Associazioni: sinergie che dovranno ampliare se non creare ex novo azioni concrete di sviluppo per il settore agricolo e zootecnico e per il turismo, con la valorizzazione di nuove professioni legate all'uso corretto dell’ambiente" prosegue. 

"Occorre lavorare ad un’idea nuova di turismo, qualitativo e sostenibile ma non elitario, che favorisca la conoscenza delle bellezze liguri senza sovraccaricare il territorio, operi in stretta connessione con le filiere produttive ed acquisti la capacità di offrirsi in modo convincente ai potenziali fruitori. Va quindi ripensata la mobilità, che dovrà essere “slow” e rispettosa dei luoghi: a piedi, in bicicletta, a cavallo, in natura e negli itinerari storici e culturali dei nostri borghi, con la consapevolezza che il distanziamento imposto dalle misure restrittive non sarà di breve durata".

"Per questo chiediamo che da parte delle istituzioni, nazionali, regionali e locali, venga data centralità ai progetti che i Parchi hanno elaborato, nella prospettiva del post emergenza: dalle iniziative di pulizia, manutenzione e segnaletica dei sentieri, all'investimento di  adeguate risorse sul turismo sostenibile, sulla bioeconomia (agricoltura, selvicoltura e zootecnia, pesca), rafforzando con i necessari presidi finanziari le filiere produttive di qualità ed a basso impatto di CO2 già esistenti e che possono essere più facilmente riattivate".

"Occorre ripartire con un Piano per l'educazione ambientale, destinata a diventare supporto fondamentale alla didattica formale, in luoghi e spazi sicuri: la rete dei centri di educazione ambientale (CEA) liguri da decenni impegnata su questi temi, è pronta a fare la sua parte.  E’ infine necessario che lo Stato, che nel Decreto Rilancio ha inserito nelle ZEA (Zone ambientali economiche) i Parchi nazionali e le Aree Marine Protette, allarghi l’iniziativa alle aree protette regionali e valorizzi maggiormente anche all’interno del PNRR biodiversità ed aree protette coerentemente con le linee guida del programma Next Generation UE". 

"I Parchi sono laboratori di sperimentazione per il futuro, ed il loro contributo è fatto di proposte ambiziose ma concrete e realizzabili, che hanno bisogno certamente di risorse economiche finalizzate, ma ancor più di politiche lungimiranti che sappiano raccogliere la sfida del tempo e trasformarla in opportunità per territori diversi tra loro - la costa spesso congestionata e le aree interne prostrate da uno storico disagio - ma tutti comunque uniti dall’aspirazione a sentirsi protagonisti degli obbiettivi e delle speranze del loro Parco e della loro Regione" conclude. 

Files:
 Convegno Biodiversità 24 maggio 01 (731 kB)

Comunicato stampa

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