Attualità - 08 giugno 2021, 16:00

Teatro Akropolis, gran finale per il progetto ‘Attraversamenti’

Oltre 700 partecipanti tra bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni di otto scuole del ponente ligure, un laboratorio che è andato oltre il teatro: una boccata d’ossigeno nelle restrizioni dettate dalla pandemia

Teatro Akropolis, gran finale per il progetto ‘Attraversamenti’

Il teatro per scoprire se stessi ed esprimere le proprie emozioni: oltre settecento tra bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni di otto scuole del ponente ligure - Sestri Ponente, Borzoli e Pra’ - hanno partecipato al laboratorio teatrale ‘Attraversamenti - Teatro, comunità, educazione’ del Teatro Akropolis.

Nonostante la pandemia, le restrizioni e il distanziamento, il teatro è stato ancora una volta uno strumento per entrare a contatto con se stessi oltre il palco e oltre la recitazione: “Tutta la nostra attività si è sempre basata sul potenziale espressivo del corpo e il teatro diventa il mezzo per esprimersi. Spesso infatti viene visto come un mestiere, con un copione da imparare, invece il nostro approccio mira allo sviluppo delle relazioni perché il teatro diventa lo strumento e non il fine, il fine è la persona e il suo cammino di scoperta” racconta Alessandro Romi, responsabile del laboratorio del Teatro Akropolis.

Un metodo che conquista i ragazzi, e che serve non solo per avvicinarli al mondo del teatro, ma anche per aiutarli ad affrontare il dietro le quinte della vita: “Molte scuole, con cui in questi anni abbiamo sviluppato un dialogo, ci chiamano per chiederci una collaborazione anche per risolvere conflitti che nascono in classe o per aiutare i ragazzi a superare la timidezza, dinamiche che si risolvono nel giro di pochi incontri grazie a questo approccio ludico che utilizziamo”. Quest’anno il progetto, che ha avuto il sostegno della Regione Liguria ed ha coinvolto decine di ragazzi ai quali la pandemia ha cambiato il ritmo della vita, ha avuto un valore ancora più importante perché nonostante il rigoroso rispetto delle norme anticontagio (“Usavamo un protocollo rigidissimo di distanziamento e igienizzazione” spiega Romi) il laboratorio “è stata una boccata d'ossigeno e libertà”.

Sul palco i ragazzi hanno scoperto le loro potenzialità trovando ciascuno il proprio spazio e ruolo: “I bambini erano entusiasti” racconta Francesca Bruzzone, insegnante d'italiano, inglese, storia e geografia alla scuola primaria Tommaseo di Sestri Ponente che, insieme al team di maestre con cui collabora, ha voluto fortemente che i bambini facessero questa esperienza. “Attraverso la voce, il suono, il corpo e il movimento hanno tirato fuori le loro emozioni e sentimenti con una capacità di concentrazione impensata in dei bambini di questa età” racconta la maestra che s’è emozionata a vedere il frutto di questo lavoro rappresentato nel risultato finale dove ognuno aveva il suo posto e riusciva a fondersi con gli altri: “Non erano più solo una classe, ma un gruppo unito: questo laboratorio ha tirato fuori l’anima di ogni bambino, il teatro dovrebbe diventare materia curricolare perché dà modo ai ragazzi di esprimersi” è la conclusione e l’auspicio.

I settecento alunni, fra bambini e ragazzi hanno seguito oltre seicento ore di lezioni, in cui nel rispetto delle misure anticontagio hanno tirato fuori quella parte di sé più nascosta e ne hanno riconosciuto la forza. Il progetto si conclude il 12 giugno nel parco di Villa Bombrini a Cornigliano con una maratona di performance degli allievi dalle 10 del mattino alle 21. Poi, appuntamento al prossimo anno.

Rosangela Urso

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