Genova - 19 giugno 2021, 17:00

Metropolitana in piazza Martinez, Cristina Lodi: “Lavori fermi al palo”

La consigliera replica alla risposta dell’assessore Matteo Campora a una sua interrogazione in Comune. Il progetto finanziato nel 2017, il timore del presidente del Municipio: “Se non si inizia, si rischia che dopo 5 anni i finanziamenti decadano”

Metropolitana in piazza Martinez, Cristina Lodi: “Lavori fermi al palo”

I lavori per il prolungamento della metropolitana Brignole-Piazza Martinez sono sempre al palo. E la consigliera comunale Cristina Lodi, che nelle scorse settimane ha presentato una interrogazione urgente all’assessore Matteo Campora per conoscere il motivo del ritardo degli interventi su questa tratta, a differenza di quella Brin-Canepari, si scaglia contro la risposta arrivata dall’amministrazione: “La Giunta, nella sua risposta, dichiara che i lavori per le due tratte, trattandosi di un bando integrato, sono stati affidati alla stessa impresa, e sono iniziati. Peccato che in realtà pare siano stati avviati soltanto in uno dei due cantieri, e questo è evidente a occhio nudo osservando le due zone in questione. Credo che da parte dell’amministrazione sarebbe più corretto fornire informazioni maggiormente aderenti alla realtà e non risposte generiche e frammentarie dopo anni di attesa”.

Di prolungamento della metropolitana fino in piazza Martinez si parla da anni, le risorse sono disponibili da fine 2017, ma ad oggi non si vede nessun cantiere di inizio lavori nella zona di San Fruttuoso dove dovrebbe nascere la nuova fermata.

“Nella #genovameravigliosa dei progetti fantasmagorici - rincara la dose la consigliera Pd - forse sarebbe meglio procedere con maggiore velocità ed efficacia con quelli già finanziati. Nel caso della tratta Brignole-Piazza Martinez della metropolitana il progetto esiste, pur non essendo stato condiviso con il territorio e in primis con il Municipio che è stato sempre attivo su questi temi, ma sussiste un problema di incompatibilità con le aree ferroviarie e si rileva, da parte dell’amministrazione comunale, l’incapacità di trovare soluzioni percorribili come quelle proposte da Municipio e associazioni”.

L’assessore Campora, nella risposta, aggiunge che “a giugno ci sarà l’incontro con le imprese al fine di verificare lo stato dell’arte e di individuare i tempi necessari per un’opera comunque complessa”.

“È vero che le imprese si devono occupare delle due tratte ma l’unica su cui si sta lavorando è la Valpolcevera”, dice il presidente del Municipio Massimo Ferante.

“Nonostante le nostre sollecitazioni di inizio lavori e nonostante le risposte rassicuranti, è ancora tutto fermo. I lavori sono finanziati dal 2017 e se non si inizia, si rischia che dopo 5 anni siano vanificati, perché il finanziamento ha una finestra temporale oltre la quale decade”, è il timore del presidente, che aggiunge: “Non siamo neanche mai stati coinvolti come Municipio nel confronto tra Comune e Ferrovie per sapere qual è l’accordo di programma per arrivare in piazza Martinez bypassando il nodo delle officine”, altro tema caldo e cruciale per raggiungere il traguardo.

Stefano Lanzarotto, portavoce del Comitato Contro la cementificazione di Terralba, va oltre e dice: “Noi riteniamo importante che la metropolitana non si debba fermare in piazza Martinez, ma dovrebbe arrivare fino a San Martino. Perché una volta iniziati i lavori sarebbe un percorso logico e anche più funzionale allo sfruttamento del collegamento, migliorando il bilancio economico della metropolitana stessa, grazie al numero maggiore di utenti che ne usufruirebbero”.

Un discorso che si allarga anche alle aree circostanti, perché il comitato da anni, fin da quando si è parlato di trasformazione dell’area, ha tenuto alta l’attenzione per evitare nuove cementificazioni: “Vorremmo che la aree attorno alla metropolitana sul nodo di Terralba rimanessero a servizio  della città, come prevede oggi il Puc, e che non venga fatta nessuna variante, come spesso abbiamo visto per altri progetti, perché quello che non vogliamo è che vengano trasformate in aree edificabili. Inoltre proponiamo di realizzare un’area parcheggio lì dove oggi ci sono i capannoni delle Ferrovie, sarebbe un modo per liberare la strada e ricavare spazio per piste ciclabili e pedonali”.

E concludono con una speranza: “Che ci siano dei tavoli dove i cittadini si possono confrontare con l’amministrazione sia per la destinazione d’uso degli edifici che passeranno al Comune sia per quanto riguarda l’accordo di programma con le Ferrovie”.

Rosangela Urso


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