L’autoparco per i tir a Multedo, nell’area cosiddetta Fondega Sud di proprietà dell’Eni e attualmente occupata da una rimessa di mezzi dell’Amiu, è “solamente un’ipotesi”.
Prova in questo senso a stemperare le polemiche, in Consiglio Comunale, l’assessore alla Portualità della Giunta Bucci, Francesco Maresca, rispondendo a due interrogazioni a risposta immediata (ex articolo 54) che sono state presentate da Cristina Lodi del Partito Democratico e da Mauro Avvenente, capogruppo di Italia Viva.
Il tema è caldissimo: per scongiurare l’intasamento ai varchi portuali e il conseguente traffico riversato sulle strade cittadine, il Comune di Genova sta pensando a una zona dove far confluire i mezzi pesanti in caso di situazioni particolarmente critiche. E l’area di Fondega Sud, a Multedo, è una delle scelte in opzione.
L’indiscrezione è uscita qualche giorno fa a mezzo stampa e a Ponente ha fatto sollevare un secco coro di no, perché questa è la zona della città dove si concentrano le maggiori servitù e dove un ulteriore disagio non può e non dev’essere tollerato.
L’uscita della notizia su un quotidiano locale ha messo sull’attenti cittadinanza e politici, sia a livello comunale che a livello municipale, anche perché, come purtroppo spesso avviene, non c’è stato alcun percorso di tipo condiviso con l’ente più prossimo sul territorio, ovvero il Municipio VII Ponente.
Contro l’ipotesi nata in seno alla Giunta Bucci e all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale si è schierato tutto il centrosinistra. Oggi pomeriggio, in Sala Rossa, l’assessore Francesco Maresca ha cercato di riportare la questione sui giusti binari: “Genova ha molti problemi ai varchi portuali, dove il traffico si congestiona. La nostra idea è risolvere questo problema: creando un autoparco e quella zona di Multedo è, al momento, solo un’ipotesi. L’autoparco è una delle priorità dell’amministrazione proprio perché si possano fare più attività ai varchi portuali, cosa ora impossibile, e, nel contempo, liberare la città dal traffico”.
Rimane comunque in allerta massima, la cittadinanza, anche perché Mauro Avvenente fa notare: “È scandaloso che la Giunta Comunale stia progettando un autoporto per i tir e gli autoarticolati a Multedo, nell’area ex Fondega Sud, e che cioè si pensi di far pesare l’ennesima servitù sul Ponente genovese. Fra l’altro proprio a danno dei cittadini di Multedo, che ancora sono in attesa dell’esito della discussione pubblica sull’auspicato e da lungo tempo richiesto spostamento dei depositi chimici di Carmagnani e Superba, che sorgono a soli cinque metri dalle case”.
Il consigliere di Italia Viva comprende “la necessità di un polmone per decongestionare, quando necessario, i varchi portuali, ma se ancora una volta il Ponente diventerà sede di una pesante servitù, questa volta i cittadini non staranno a guardare e manifesteranno la loro protesta in tutti i modi possibili. Il Ponente ha già pagato tutto quello che doveva pagare”.
Nei giorni scorsi, a farsi sentire è stato anche il presidente del Municipio VII Ponente, Claudio Chiarotti: “Vengo a conoscenza mezzo stampa - commenta Chiarotti - dell’intenzione del nostro sindaco e del presidente di Autorità di Sistema Portuale di realizzare sulle alture di Pegli un autoparco per tir diretti ai varchi portuali di Sampierdarena e Pra’ in caso di congestionamento del traffico. A parte il solito metodo utilizzato, sarebbe stato molto interessante che magari avessero informato il sottoscritto in forma diretta, prendiamo atto che dopo quattro anni di promesse hanno individuato a Multedo l’ennesima servitù. Questo dopo l’ampliamento consentito a Carmagnani, bloccato dal 1987, e il mancato trasferimento dei depositi costieri più volte promesso”.
Chiarotti invita il sindaco Bucci “a confrontarsi in Municipio nell’ambito del Consiglio dov’è stato più volte invitato e non è mai venuto. Venga a confrontarsi con la comunità del Ponente, così magari potrà capire da solo che un autoparco per tir a Multedo è una soluzione offensiva. Magari verrebbe anche a conoscenza del fatto che da quell’area ci si aspettava una rigenerazione urbana funzionale al quartiere, dopo anni di presenza da parte di Eni. Noi siamo disponibili a un confronto, ma non a essere presi in giro: è una questione di rispetto dovuta a una comunità. Da parte mia, posso assicurare che farò tutto quello che è nelle mie possibilità per fare chiarezza sulla questione e, se necessario, per evitare tutto ciò”.
In questa battaglia, ora, sarebbe bello che Multedo non fosse lasciata sola, ma che venisse al contrario affiancata da quelle delegazioni più popolose. È la grande occasione per esprimere solidarietà con i fatti, e non solamente con le parole.
SU