Attualità - 24 luglio 2021, 08:20

"Qui non chiediamo il green pass", ristoratori dei vicoli si ribellano: "Non sta a noi fare i controllori"

"Qui non chiediamo il green pass per entrare. Ce l'hai? Bene, non ce l'hai? Va bene uguale! Noi vogliamo solo fare il nostro lavoro, che non è quello di fare i controllori", è il cartello affisso dalle titolari di Cibus 13, ma non sono le uniche contrarie

"Qui non chiediamo il green pass", ristoratori dei vicoli si ribellano: "Non sta a noi fare i controllori"

"Qui non chiediamo il green pass per entrare. Ce l'hai? Bene, non ce l'hai? Va bene uguale! Noi vogliamo solo fare il nostro lavoro, che non è quello di fare i controllori". Il cartello è stato affisso davanti la vetrina di Cibus 13, ristorante in via San Bernardo, nel cuore dei vicoli.

Sara Salaris e Roberta Guido, le due titolari non hanno dubbi: "Non c'è l'obbligo, e comunque non possiamo essere noi commercianti a farlo rispettare".

Le due ristoratrici oggi pomeriggio saranno in piazza De Ferrari, dove è prevista una manifestazione contro il green pass, che da decreto dovrebbe entrare in vigore il 5 agosto.

"L'ho letto più volte e da nessuna parte si parla di obbligo", sostiene Gennaro Acampora, titolare di Honey bar in salita del Prione.

La stessa posizione è presa da Moreno Mattioli e Barbara Deagostini, titolari della gelateria du carruggio, sempre in San Bernardo, così come da Egidio Soli, titolare del ristorante Archivolto Mongiardino e presidente del civ di via San Bernardo.

"Io sono contro l'imposizione per natura. - spiega a La Voce di Genova - Non trovo giusto che noi commercianti dobbiamo scegliere chi possa entrare e chi no".

"Vorrebbero addirittura che chiedessimo ai clienti di mostrarci il green pass", continua ancora Gennaro Acampora.

"Senza contare le responsabilità penali se un cliente ne mostra uno falso. Perché dobbiamo essere noi a controllare?", chiede Soli.

I commercianti della zona fanno fronte comune, mentre lamentano gli scarsi aiuti "praticamente inesistenti" e si aspettano altre chiusure: "Ormai siamo rassegnati, in attesa di nuove misure".

Francesco Li Noce

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