L’abbandono di rifiuti ingombranti è un male contagioso e si espande. Dopo le molte proteste per il fenomeno da parte degli abitanti di Sampierdarena, cui abbiamo date voce e risalto da questo sito con continuità, la pratica di usare strade e marciapiedi come discarica a cielo aperto, contamina anche quella di Certosa, dove la situazione appare ancora più critica che nella delegazione confinante e quartiere di accesso alla Valpolcevera assai traffico e di grande transito.
E proprio a passare l’asse viario della zona da e per la Valpolcevera, indigna, stupisce e persino sbigottisce la vista di immondizia quanto mai appariscente, che varia e spazia da divani a elettrodomestici, passando attraverso materassi, pezzi e ante di mobili smontati e appoggiati ai cassonetti, caloriferi e persino una porta di automobile per cui è stata scelta la vicinanza di un cassonetto della spazzatura piuttosto che il rottamatore, senza farsi mancare cumuli di immondizia che accerchiamo i cassoni di Amiu.
Una situazione di ordinaria indecenza, inammissibile in una grande città come Genova, che viene denunciata in via ufficiale da Cristina Lodi del Partito Democratico e da Gianni Crivello (capo dell’omonima Lista Crivello), consci che le immagini rendono più delle parole. E che per questo hanno fatto una sorta di reportage fotografico della situazione, una specie di tour della sporcizia sparsa ovunque e, nello stesso tempo, hanno inviato una lettera all’assessore alla Mobilità, Matteo Campora, nella quale segnalano “l’abbandono di rifiuti ingombranti in numerose zone della città, in particolare a Certosa”.
Missiva a Palazzo Tursi con tanto di fotografie allegate e conclusione della lettera sottoscritta dai due esponenti dell’opposizione affidata alla frase: “Ritenendo che la situazione stia diventando insostenibile, chiediamo di prendere urgenti provvedimenti”. In attesa di risposta e soprattutto, si augura Gianni Crivello, che vengano rimossi quei pezzi di arredo e dintorni, Cristina Lodi afferma che questa amministrazione “continua a non comprendere che in nelle zone con aree cantierabili o già cantierate e quindi con più disagi come la Valpolcevera, è necessario implementare servizi di decoro e di pulizia, affinché queste zone non vengano abbandonate dai cittadini, ritenendole invivibili”.
Ma la Lodi promette anche che non lascerà sola la gente della zona che lamenta di vivere nel disagio: “Su Certosa - assicura - continueremo a lottare pensando che non ci si debba arrendere all’evidenza, ma si debba continuare a chiedere a chi governa servizi ai cittadini e vivibilità anche più che in altre zone”.