Politica - 09 settembre 2021, 09:52

Il ministro Bianchi: "La scuola è pronta a ripartire in presenza, la DAD consegniamola al passato"

E sulle vaccinazioni: "Il personale che dai controlli non risulterà in regola verrà sospeso, ma l'eventuale obbligo resta una extrema ratio"

Il ministro Bianchi

Il ministro Bianchi

L’anno scolastico che sta per iniziare si svolgerà in presenza e il personale scolastico non vaccinato o privo di esenzione per motivi sanitari verrà sospeso. Lo ha ribadito questa mattina, nell’ambito di un intervista televisiva, il ministro della Pubblica Istruzione Patrizio Bianchi.

“Non ci stiamo preparando solo dalle ultime settimane – ha affermato il ministro – Stiamo operando già dallo scorso aprile per una scuola in presenza: siamo riusciti a tenere i più piccoli a scuola, abbiamo fatto tutti gli esami in presenze e ora siamo pronti a ripartire. Per la prima volta l’anno scolastico inizierà con tutti i professori di ruolo e gli incaricati annuali assegnati, mancano soltanto le coperture delle supplenze più brevi, ma quelle dipendono direttamente dai presidi”.

CONSEGNAMO LA DAD AL PASSATO

“Abbiamo lavorato un intero anno per garantire la ripartenza in presenza dell’anno scolastico e la salvaguardia della salute dei ragazzi”, ha ribadito il ministro. Che ha poi sottolineato che “La DAD così come la abbiamo conosciuta appartiene al momento più difficile del nostro Paese e la consegniamo al passato, mentre tutta la digitalizzazione della scuola è un aspetto importante che deve restare e su cui investire”.

VACCINAZIONI DEL PERSONALE E EVENTUALE OBBLIGO

“Se al 92% di personale scolastico vaccinato aggiungiamo la quota di soggetti esenti che non possono vaccinarsi per ragioni sanitarie otteniamo una percentuale molto alta – ha spiegato Bianchi – Senza trascurare che, ovviamente, il personale sta già prendendo servizio in vista dell’avvio dell’anno scolastico, per cui non aspetteremo lunedì per le verifiche del caso”. “Confermo che chi non sarà vaccinato o non avrà l’esenzione per ragioni mediche verrà sospeso – ha aggiunto – ma l’eventualità di un obbligo vaccinale, strumento che il Governo tiene in debito conto, resta una extrema ratio che al momento non riguarda il mondo della scuola, che ha risposto molto bene”.

IN CLASSE SENZA MASCHERINA?

Chiarendo meglio una affermazione fatta alcuni giorni fa, il ministro ha poi spiegato che il poter tornare a fare lezione senza mascherine è un obiettivo da raggiungere: “L’indicazione è stata data già dal Decreto 111 del 6 agosto, che deroga l’uso delle mascherine nel momento in cui insegnanti e alunni saranno vaccinati e con tutte le tutele del caso, compresa l’attenzione alla privacy individuale. Il senso della mia frase era che dobbiamo ricostruire il senso di comunità, quando ci saranno le condizioni per togliere le mascherine le definiremo scrivendolo nelle linee guida”.

CONTRASTO ALLE ‘CLASSI POLLAIO’

“Le classi con più di 27 alunni, soglia oltre la quale possiamo parlare di sovraffollamento, sono il 2,9% del totale e concentrate principalmente negli Istituti Tecnici delle grandi città. E’ un problema che ben conosciamo e per contrastarlo abbiamo mirato a quegli Istituti tutte le risorse a disposizione del ministero, assegnando personale aggiuntivo e risorse per l’organizzazione dei locali. Ricordo che siamo in un regime di autonomia, quindi dobbiamo mettere i presidi in condizione di organizzarsi. Ma questa è solo una prima risposta, che sarà seguita da un piano sul lungo periodo”.

Gabriele Massaro


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