Oggi prima tappa in commissione per la proposta del capogruppo di Forza Italia Mario Mascia, condivisa dai suoi colleghi di gruppo e dai capigruppo di maggioranza, per la ‘Istituzione del regolamento per l'applicazione dell'Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) ai servizi e alle prestazioni sociali agevolate comunali’.
“È un regolamento - spiega Mascia - che sfrutta la finestra normativa offerta dall'art.2 del Dpcm 159 del 2013: grazie a questa disposizione il Comune, quale ente erogatore, in relazione a determinate tipologie di prestazioni sociali agevolate, può prevedere, accanto all'Isee, criteri ulteriori di selezione volti ad identificare specifiche platee di beneficiari, salve ovviamente le disposizioni e le attribuzioni regionali in materia e la valutazione della condizione economica complessiva del nucleo familiare attraverso l'Isee”.
“Oggi è quanto mai opportuno approfittarne – continua Mascia – per adottare accanto all'Isee parametri che consentano di individuare le famiglie meritevoli di un'attenzione e di una tutela prioritaria" aggiunge Mascia "proprio in considerazione dei limiti di equità ed efficacia dell’Isee, che usa scale di equivalenza inadatte a distinguere i genitori dai figli, non tiene conto dell’età di questi ultimi, non considera adeguatamente la presenza di componenti con disabilità gravi e non autosufficienti o la grave esclusione abitativa, né il caso di single, padri o madri separati o viceversa coniugati e coabitanti con figli o con ascendenti anziani, né la mancanza o la perdita del lavoro, né l’incidenza dell'indebitamento sulla situazione patrimoniale di ciascun componente del nucleo familiare”.
“Nello specifico gli ulteriori criteri di selezione adottati - prosegue Mascia - sono il numero, il tipo e l'età, la condizione lavorativa, il grado di disabilità e la grave esclusione abitativa dei componenti del nucleo familiare, intendendosi per tali non solo i componenti della famiglia anagrafica e quelli fiscalmente a carico ma anche i soggetti conviventi, ovverosia effettivamente coabitanti col richiedente nel luogo della sua residenza anagrafica alla data di presentazione della Dsu - dichiarazione sostitutiva unica. I servizi interessati da questo regolamento - prosegue il forzista - sono i più vari e vanno da quelli di servizio sociale, a quelli di supporto alla casa, alla mobilità e allo sport, ai servizi educativi e scolastici”.
“Dobbiamo far tesoro della pandemia ancora in corso – conclude Mascia – e mettere le basi anche a livello comunale per politiche familiari di sistema a favore dei nuclei dove le relazioni di solidarietà familiare siano effettive e non meramente anagrafiche" conclude il consigliere azzurro "così si potranno agevolare soprattutto le famiglie più bisognose, che nell'esercizio quotidiano del mutuo aiuto, del sacrificio e della cura reciproca, soprattutto nei confronti di disabili, anziani e bambini, risparmiano alla comunità genovese tanti costi sociali che diversamente andrebbero a gravare sulle finanze pubbliche”.