Attualità - 25 settembre 2021, 16:05

Si danza nei vicoli della città vecchia: parte la rassegna internazionale 'Resistere e creare–Vietato ballare'

Primo evento dopo la sottoscrizione del patto di sussidiarietà tra Comune e 53 associazioni; da oggi al 10 ottobre nei Caruggi

Si danza nei vicoli della città vecchia: parte la rassegna internazionale 'Resistere e creare–Vietato ballare'

Danze sfrenate, danze latinoamericane, danze goa, performance, film e dibattiti: questi e molti altri sono gli eventi che da oggi 25 settembre animeranno le vie della città vecchia e del Sestiere del Molo nell’ambito della settimana edizione della rassegna internazionale di danza ‘Resistere e creare’ che per quest’anno avrà come titolo ‘Vietato ballare’ e che si concluderà il 10 ottobre.

Questa edizione è la prima da quando, il 2 agosto di quest’anno, è stato firmato il Patto di sussidiarietà tra il comune di Genova e le 54 associazioni del terzo settore del Sestiere Molo che ha come capofila Ce.Sto - Nuovi Giardini Luzzati, Patto che rientra nell’ambito del piano integrato Caruggi: «Il sindaco Bucci – dice il consigliere delegato alle Politiche sociali Mario Baroni – dice che dopo il Ponte costruire il Sestiere del Molo e riqualificare quest’aria bellissima di Genova è uno degli obiettivi che si è dato, con cuore, interesse e passione. Per la prima volta da quando mi occupo di politiche sociali ho visto oltre 50 associazioni e realtà provenienti da tutta la società civile mettersi insieme al di là delle differenze di ceto ed estrazione culturale e culturale, senza distinzioni ideologiche e senza guerre né distanze. Si sono messi insieme e insieme al Comune di Genova hanno costruito questo patto per dare al Sestiere una nuova vita. Questo progetto sarà il prototipo di altri progetti di riqualificazione del centro storico e voglio ringraziare tutti quelli che vi hanno lavorato, soprattutto chi lo ha fatto in sordina in mezzo a tante difficoltà e sono curioso di vedere questa rassegna che ha un programma davvero vasto, diverso e interessante».

«Al Patto di sussidiarietà “Nuovo Sestiere del Molo” – ricorda l’assessora al Centro storico Paola Bordilli – hanno aderito 54 realtà del territorio, un numero importante e che fa riflettere sull’importanza che questo progetto potrà avere sul Sestiere e di quanto sia condiviso tra queste varie realtà che il territorio lo vivono e lo abitano l’obiettivo della rigenerazione urbana. Un obiettivo che, come già detto in passato, non può prescindere anche dalla ri-generazione economica e sociale del Centro storico e che non può avvenire senza che venga valorizzato anche il senso di comunità».

Con la stipula di questo accordo di collaborazione l’amministrazione comunale si è impegnata alla concessione di una prima tranche di finanziamento di 350.000 euro che darà piena operatività al progetto fino al 31 dicembre di quest’anno, una somma alla quale si va ad aggiungere il contributo di 150.000 euro da parte di Ats. Il piano nato da questo patto di sussidiarietà si chiama come già accennato 'Nuovo Sestiere del Molo' e si concluderà in cinque anni. Per i soggetti proponenti “il modello di rigenerazione a cui tende il progetto presentato è un quartiere capace di non lasciare soli i soggetti vulnerabili e di dare nuove opportunità ai suoi abitanti. Un luogo che non rinuncia alla qualità di vita per loro e capace di formare una comunità inclusiva e coesa. Al tempo stesso mantiene una vocazione culturale, commerciale e turistica e, anzi, potenziandola, si trasforma in luogo ricco di vita e socialità, generando un circolo virtuoso capace di attrarre nuovi abitanti provenienti non solo da altri quartieri ma anche da altre città italiane ed europee”.

Le azioni comprese nel progetto si raggruppano in cinque macroaree oltre alla prima fase di avvio: riqualificazione dello spazio pubblico, coinvolgimento e impegno dei cittadini, azioni settoriali (sociale, educazione, cultura, sviluppo economico e turistico, monitoraggio e valutazione di andamento del progetto. Le attività invece, hanno come obiettivi quelli di favorire la partecipazione civica per il miglioramento della qualità della vita degli abitanti, promozione della centralità dello spazio pubblico, costruzione di un tessuto sociale inclusivo, costituzione di una comunità educante.

«Dal mare aperto del ponente ai vicoli stretti della città vecchia – dice Marina Petrillo, direttrice artistica della rassegna – ‘Resistere e creare/Vietato ballare’ è un invito ad una rigenerazione dell’approccio all’abitare gli spazi del quotidiano. Un invito a godere dello stare nelle piazze e nelle strade, a riappropriarsi di vecchie abitudini e sedersi fuori dalla porta di casa per chiacchierare con i vicini o per guardare oziosamente cosa accade intorno. È anche un invito a prendere parte all’azione e ballare. Ballare sino alla fine del mondo. Ed è anche un viaggio: nell’Inferno di Dante, nelle strade dell’Havana, nei boschi della Ro-mania, nel sole di Ramallah, nelle fabbriche dei Figli di un Dio Ubriaco, nei sogni e nelle visioni di coreografi, danzatori, musicisti, artisti visivi, registi cinematografici, poeti del corpo, cigni e cignetti, orsi, animali mitologici, raver: un invito ad un nuovo inizio per tutti noi».

«Dalla piazza al teatro e ritorno, – aggiunge l’altra direttrice artistica della rassegna Michela Lucenti - la rivoluzione è a partire dal corpo, il narrare ha bisogno di un nuovo corpo sociale, una comunità di interpreti e pubblico che sia testimone della coscienza politica e di affermazione fisica che risponde all'oppressione e al vergognoso limite che al corpo viene dato alle porte delle nostre frontiere».

Comunicato stampa

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