Da anni c’è ansia presso gli oltre 450 occupati di Genova (il 95% di quelli italiani) presso Bu (Business unit) Automation del gruppo Leonardo e che questa intende vendere. Bu Automation è specializzata in impianti per smistamento pacchi anche per grandi colossi dell’e-commerce e per quello dei bagagli negli aeroporti, tra i quali Orly a Parigi, ma anche quello di Ginevra e scali minori spagnoli. Segno che l’azienda genovese non è certo in crisi di lavoro, anche se pare che l’intenzione sia quella di cedere questo ramo di azienda, suscitando il giustificato allarme di cosa comporterebbe per i posti di lavoro.
Ad esprimere lo stato d’animo dei dipendenti è esemplare ciò che dice Marco Longinotti, operatore Fim Cisl di Leonardo e Rsu, che spiega come Bu Automation sarebbe in vendita perché non è core business di Leonardo e quindi non si riuscirebbe a lanciarla come si dovrebbe. E allora meglio cederla: “Situazione di stallo che tiene con il fiato sospeso - afferma Longinotti - anche se lavoro ce n’è, come dimostra il fatto che stiamo assumendo giovani ingegneri. Il fatto è che pensiamo dovrebbe essere più reattiva sul mercato; dovrebbe avere risposte diverse, invece pare tutto fermo e non sappiamo nulla del futuro. Situazione che rende tesi e che mi consta duri da circa dieci anni, anche se personalmente me ne sto occupando da pochi. Magari si potrebbe vendere a qualche grande azienda del settore oppure a un fondo di investimento. Condizione è che siano disposti a investirci, metterci del denaro”.
Longinotti sottolinea che i lavoratori hanno reagito a questa situazione in tutte le maniere possibili e consentite di lotta sindacale: “Abbiamo fatto scioperi per chiedere del nostro futuro, scritto a ministri e ministeri. Ci dicono che saremo informati il prima possibile ma al momento non ci sarebbero acquirenti; non ci è stato comunicato nulla”. E dalla base, ancora per bocca di Longinotti, che in quel sito industriale genovese lavora e ne trae quindi fonte di mantenimento per la famiglia, arrivano anche proposte: “Leonardo dovrebbe rilanciarla oppure cederla a qualche società partecipata importante come Fincantieri, che si sta diversificando come portafoglio ordini. Questa potrebbe essere una soluzione. Anche perché il governo è azionista sia Fincantieri che di Leonardo, entrambe partecipate attraverso il ministero del Tesoro che ne detiene la maggioranza. E queste sono soluzioni percorribili per garantire il lavoro ai molti dipendenti che conta l'azienda”.